Alla Montefibre di Verbania (autogestita) continuano scioperi, assemblee e polemiche

Alla Montefibre di Verbania (autogestita) continuano scioperi, assemblee e polemiche I dipendenti sono in lotta per difendere 630 posti di lavoro Alla Montefibre di Verbania (autogestita) continuano scioperi, assemblee e polemiche VERBANIA — Da venerdì mattina lo stabilimento Montefibre è praticamente autogestito. La decisione è stata presa dall'esecutivo di fabbrica dopo la notizia giunta da Roma che la delegazione generale della Montef ibre aveva disertato la riunione convocata al ministero dell'Industria. Cosi, la giornata festiva di ieri non ha concesso tregua nella lotta del lavoratori dello stabilimento verbanese, delle organizzazioni sindacali, delle forze politiche, in difesa dei posti di lavoro dei 630 dipendenti. Ieri, nella fabbrica, sono stati attuati scioperi di due ore per turno nel settore Taban, dove si produce l'acetato chimico, mentre in tutto il resto degli impianti si è deciso di limitare a sei le autoclavi e a 120 i blocchi di filatura in attività. • Questo provvedimento — dicono al consiglio di fabbrica — ha lo scopo di ridurre l'impiego della materia prima e di assicurarci un periodo di autogestione di almeno una decina di giorni. L'azienda ha bloccato da venerdì le forniture dei sali (necessari alla produzione del polimero) e della nafta. Noi abbiamo risposto con il blocco delle merci in uscita, ad eccezione dell'acido acetato glaciale che serve per mantenere in attività lo stabilimento di Villadossola, e a noi di ricevere anidride acetica per il settore Taban. Certo, se dovesse essere sospesa anche questa fornitura, risponderemo con il blocco totale di tutte le merci in uscita». Anche la direzione Taban ha emesso ieri un comunicato, del tutto simile a quello diramato due giorni prima dalla Monteflbre. Si afferma che, in relazione alla grave situazione che s'è creata all'interno dello stabilimento «per effetto dell'atteggiamento illegittimo assunto dal personale e consistente nella inosservanza delle disposizioni aziendali sull'organizzazione produttiva, questa società — preso atto di tale forma di autogestione che sottrae di fatto alla direzione il governo della fabbrica, esautorandola — si trova nella assoluta impossibilità di assumersi ogni responsabilità gestionale e precisa che la presenza della direzione è unicamente finalizzata a fornire assistenza, nei limiti in cui le sarà consentito, ai fini della sicurezza». Continuano, frattanto, le polemiche contro la direzione della Montefibre dopo l'Incontro ministeriale. «£' stata un 'ulteriore verifica — ha detto Diego Caretti, della segreteria della Cisl — di come Montedison e Montefibre si facciano beffa di tutti: dal governo alle forze politiche, agli enti locali; è anche un'ulteriore misura della debolezza di un governo che non è neppure riuscito a indurre l'azienda a sospendere l'adozione dei suoi provvedimenti». Il sindacalista ha proseguito: «£' poi inconcepibile che la società, motivando le sue decisioni con le difficoltà che le derivano dall'amministrazione controllata e dalla necessità di ridurre il deficit per evitare il fallimento, stia affondando uno stabilimento, quello di Verbania, che il suo stesso presidente, quattro mesi fa, aveva definito competì- tivo e avviato al pareggio gestionale». Anche Franca Olmi, presidente del comprensorio del Verbano-Cusio-Ossola, rientrata da Roma, ha espresso dichiarazioni cariche di rabbia e di sconforto. «Ho dovuto amaramente constatare di persona — ha detto — che dal governo non è venuta alcuna proposta. Addirittura, al ministero dell'Industria mi sono sentita dire che il problema non era di loro competenza ». Nel tardo pomeriggio di ieri, nei saloni del Palazzo di Città, si è svolto un incontro al quale hanno partecipato, con esponenti politici e amministratori locali, anche i parlamentari della zona. Si è convenuto di premere nuovamente sul governo e sulla Montedison, anche se le speranze di poter ribaltare i provvedimenti adottati dalla Montefibre a Verbania sono alquanto ridotte. Comunque, la mobilitazione continua. Duecentoclnquanta lavoratori verbanesi partiranno in pullman martedì sera per partecipare a Roma, il giorno successivo, con altre centinaia di operai del gruppo Sir e di altre aziende in crisi, alla protesta presso i ministeri del Lavoro e dell'Industria. E' poi confermata per giovedì pomeriggio, a Verbania, una grande manifestazione di protesta con l'intervento di delegazioni dell'inte ro Piemonte. Oratore ufficiale sarà Cesare Del Piano, se gretario nazionale della Federazione unitaria Cgil. Cisl •UH- a. c.

Persone citate: Cesare Del Piano, Diego Caretti, Franca Olmi, Taban

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Verbania, Villadossola