Un ergastolano si laurea in legge

Un ergastolano si laurea in legge Un ergastolano si laurea in legge NAPOLI — Con il punteggio di 100 su 110, si è laureato in giurisprudenza l'ergastolano Domenico Zarrelli, 37 anni, figlio di un alto magistrato deceduto da tempo, condannato per la strage di via Caravaggio, dove, nel novembre del 75, furono massacrati nel proprio alloggio la zia materna del detenuto, suo marito e la figlia ventenne. L'argomento della tesi, «La prova indiziaria nel processo penale*, non è stato scelto a caso, ma è strettamente legato all'esperienza giudiziaria del neo-dottore in legge, che in primo grado fu ritenuto responsabile dell'efferato delitto proprio in base ad una serie di pesanti indizi non suffragati da alcuna prova. Contro il giovane, ex giocatore di rugby, pesarono la sua figura imponente (è alto circa due metri), una vita con grande dispendio di denaro e di energie, un temperamento impulsivo e litigioso. La sessione di laurea si è svolta in un'atmosfera insolita. Dopo il veto del senato accademico di far sostenere in carcere la prova di esame, la commissione ha atteso il candidato nell'ufficio di presidenza della facoltà, al primo piano dell'università. Domenico Zarrelli, scortato da una decina di carabinieri, sema manette, è giunto all'ora stabilita sorridente e disteso ed ha affrontato la discussione con calma sorprendente. E' stato spesso polemico, soprattutto quando ha avuto modo di chiarire le opinioni sostenute nella tesi definita dal relatore, prof. Massa, «interessante al di là delle vicende umane dello studente». L'ergastolano ha dato prova di buona preparazione: ha parlato con sicurezza per una decina di minuti e non si è lasciato sfuggire l'occasione di criticare la magistratura. «Gli indizi nel processo penale — ha detto — per avere valore probatorio devono essere precisi, univoci, concordanti. Forzando la realtà, si parte invece da un possibile sospetto e gli si attribuiscono tutti gli indizi. Il fatto è che i giudici che compiono errori giudiziari fanno ugualmente carriera per anzianità». Proclamato dottore in giurisprudenza, Zarrelli ha abbracciato i fratelli, l'avv. Mario e il chirurgo Vitiorio; poi è tornato in carcere in attesa del processo d'appello, che proseguirà mercoledì della prossima settimana.

Persone citate: Domenico Zarrelli, Zarrelli

Luoghi citati: Massa, Napoli