Prima del processo, democristiani e comunisti hanno fatto la pace

Prima del processo, democristiani e comunisti hanno fatto la pace Prima del processo, democristiani e comunisti hanno fatto la pace La de chiede scusa, il pei rimette la querela: una stretta di mano e cala il sipario su una polemica che si è allentata solo all'ultimo momento nell'aula della terza sezione del tribunale, davanti al presidente Jannlbelll. Finisce cosi la querelle sul manifesto democristiano che accusava sindaco, giunta di Torino e partito comunista, o meglio accusava la giunta di finanziare la campagna elettorale del pel con i soldi del contribuenti. Episodio del giugno scorso che si rifa al giorni caldi del periodo che precede ogni appuntamento elettorale: sono momenti in cui la polemica prende il sopravvento e spesso gioca brutti scherzi. E' toccato al pei coni radicali ; è toccato alla de con 1 comunisti. Non c'è molto da dire sull'antefatto. Un giorno appare sui muri cittadini un manifesto democristiano in cui tra l'altro si legge che «11 bilancio cittadino concorre a finanziare la costosa propaganda del pei, con i nostri soldi*. Il sindaco e la giunta rispondono con una querela ed altrettanto fa 11 partito comunista torinese. Due udienze vanno a vuoto. La terza è fissata per ieri pomeriggio ore 15,30. Tutti puntuali. Ci sono gli imputati, cioè i responsabili della segreteria democristiana Walter Martini (ex segretario cittadino) e Menano (segretario provinciale), accompagnati dal loro difensore aw. Glanclaudlo Andrels. Ci sono le parti lese, Diego Novelli, il vice sindaco Scicolone ed il segretario del pel Gianotti con 1 difensori Masselli e Lo zzi. Breve conciliàbolo per trovare un accordo, poche righe che equivalgono ad una ritrattazione. Tutto si conclude In pochi minuti; 11 presidente Jannlbelll fa flmare la remissione di querela, il. p. m. De Crescenzio non si oppone, la segretaria Capaccio verbalizza. Eppure queste sbrigative battute sono state precedute da lunghe discussioni In entrambi 1 partiti; alla de molti chiedevano che si facesse 11 processo ad ogni costo e nel pel c'era chi sosteneva che le scuse non bastavano. Alla fine si è pervenuti all'accordo con 11 riconoscimento che le affermazioni contenute nel manifesto elettorale «non corrispondono a realtà-.

Persone citate: De Crescenzio, Diego Novelli, Gianotti, Scicolone, Walter Martini

Luoghi citati: Torino