L'unica cosa certa è che manca il gasolio Per quale motivo e fino a quando: mistero

L'unica cosa certa è che manca il gasolio Per quale motivo e fino a quando: mistero L'unica cosa certa è che manca il gasolio Per quale motivo e fino a quando: mistero Sfilata di autobotti organizzata dall'Assopetroli contro l'astensione Cominciano manovre speculative - Dopo Natale città al freddo? È un delle consegne timore fondato Circa un centinaio di autobotti si sono allineate ordinatamente in piazza San Carlo ieri mattina, mentre una parte proseguiva per piazza Castello dove si sono fermate di fronte alla prefettura. E' stata la manifestazione di protesta organizzata dall'Assopetroli in concomitanza con l'astensione dalle consegne programmata per cinque giorni dalla categoria dei distributori di gasolio. Striscioni e cartelli avvertivano: «Aziende senza combustibile - città al freddo. Cittadini, rappresentiamo il 90 per cento della distribuzione di combustibili per riscaldamento. Il governo deve assicurarci, con un'equa distribuzione, la nostra sopravvivenza e quindi la regolarità dei vostri rifornimenti*. é o Una polemica tranquilla, non c'è stato neppure intralcio al traffico, una dimostrazione tuttavia della gravità della situazione nella carenza di prodotto petrolifero. Un documento è stato consegnato dall'Assopetroli al prefetto. Tra l'altro chiedono l'istituzione di un contratto-tipo di carattere nazionale fra le compagnie petrolifere e le aziende distributrici per assicurare una durata minima contrattuale del rapporto e garantire la continuità dell'azienda ed 1 livelli occupazionali; la revoca delle disdette delle «convenzioni-colori* intimate dalle compagnie petrolifere con la garanzia di immissione di prodotti petroliferi sul mercato attraverso 1 canali di distribuzione precedentemente utilizzati. Incominciano nel frattempo manovre speculative. Proprio ieri molte autobotti sono tornate vuote ai depositi dal punti di carico. Dice l'Assopetroli: «Non soltanto il prodotto ci è dato con il contagocce, ma ora c'è una riduzione inattesa*. La motivazione addotta da alcune società petrolifere già ieri era: «L'Arabia Saudita ha tagliato i rifornimenti all'Eni, la conseguenza è inpacumnvspdispmtcnmlpet inevitabile*. Spiegano all'Assopetroli: «Non riusciamo ancora a capire né a dare una giustificazione esatta. Il guaio è che possiamo temere un ulteriore peggioramento delle già scarse forniture in caso di crisi dell'Eni per la decisione araba*. Con il prefetto è stata avviata un'indagine per stabilire quante e quali siano le aziende distributrici in difficoltà nella nostra Regione. Dovrebbe emergere dalla raccolta dei dati un altro risultato significativo: l'entità reale dell'ammanco di gasolio per Torino e Piemonte. E' certo ormai che molti condomlnll rischiano di restare al freddo entro dicembre-gennaio. Secondo le previsioni dell'Assopetroli, viste più o meno le scadenze e la durata delle prime forniture, circa la metà degli stabili torinesi potrebbe, fra breve, trovarsi con 1 serbatoi a secco. «JVon saremo in grado di rifornire tutti — sostengono 1 distributori —. Se il governo non interviene con forniture integrative e garanzie, soprattutto di una programmazione e di una continuità, sarà difficile evitare il caos*. Davanti alla prefettura ha sostato a lungo l'interminabile colonna delle autobotti vuòte

Luoghi citati: Arabia Saudita, Piemonte, Torino