Affiorano ragnatele di complicità nello scandalo edilizio di Parma

Affiorano ragnatele di complicità nello scandalo edilizio di Parma E' proseguita anche ieri la sfilata degli imputati al processo Affiorano ragnatele di complicità nello scandalo edilizio di Parma Dalla deposizione di Ermes Foglia (il più grosso impresario di Parma) emergono non soltanto le responsabilità dei socialisti, ma anche di personaggi della de e del pei DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARMA — Non si parla più soltanto di psl al processo per lo scandalo urbanistico, diventano protagoniste anche le sigle de e pei. La torta se la dovevano dividere anche questi partiti, almeno secondo quanto è emerso Ieri dall'interrogatorio di uno del maggiori imputati, Ermes Foglia, all'epoca dei fatti 11 più noto impresario edile di Parma, accusato di corruzione e interesse privato in atti di ufficio. E' un fatto nuovo, che non era risultato nell'istruttoria. Ermes Foglia, dunque, racconta che sulla fine del '72 Giuseppe Verdi gli fa presente che l'impresario Ivo Musi è disposto a cedere una sua opzione sull'area di via Montebello sulla quale si potrebbe realizzare quel centro direzionale che nel '6911 Comune ha genericamente Inserito nel piano regolatore. L'area, già destinata dal Peep alla costruzione di case popolari, da pochi mesi (luglio 72) è stata liberata da questo vincolo, ma assegnata a interesse pubblico, quindi espropriata. Ai primi del '73 Foglia va dall'onorevole Attillo Ferrari, segretario provinciale del psl, gli espone la possibilità di avere quell'area e di usarla per quello scopo, ma si rende iconto che bisogna sentire cosa ne pensano 1 partiti (anche perché, è sottinteso, c'è su quell'area 11 vincolo della destinazione pubblica). Dal colloquio con Ferrari viene fuori questa idea: fare In modo che i partiti possano partecipare alla realizzazione dell'opera onde evitare le speculazioni del privati. L'onorevole Ferrari, sempre secondo il racconto di Foglia, si impegna a sentire in proposito il pel (che a quell'epoca governava 11 Comune con 11 psl), mentre lui. Foglia, deve contattare la de, partito all'opposizione. L'Impresario si fa ricevere dal commendator Orsi, presidente della Cassa di Risparmio, 'Che nella de contava molto' (successivamente defunto). Gli espone l'Idea e trova consenso. Nuovi incontri a livello politico nel corso dei quali si conviene che 1 tre partiti avranno una compartecipazione nell'affare (che si prospetta di trenta-cinquanta miliardi) del 12-14%. La presenza del partiti dovrebbe servire come calmiere, ma Orsi, ad un certo punto, propone a Foglia che la de abbia, al posto della percentuale, una sede nel nuovo centro, di 450-500 metri, valore, a quell'epoca, di 70-80 milioni. Foglia protesta: «Coi vostri voti contate pochino: Gli pare una compartecipazione che diventa troppo onerosa per lui e per 1 suoi soci (con 1 quali, nel frattempo, ha già acquistato, per novanta milioni, l'opzione sull'area e costituito una apposita società, la Slem, per la realizzazione del centro. E frattanto, luglio '73, con una delibera comunale, è anche caduto per l'area l'obbligo dell'Interesse pubblico, può essere destinata a centro direzionale da realizzarsi con una convenzione). La protesta di Foglia non viene accolta. Orsi gli risponde: 'Tanto tu ci hai sempre dato dei soldi, tante volte Marco Abbati (consigliere provinciale de e presidente delle Terme di Salsomaggiore, n.d.r.) è venuto da voi all'Associazione industriali a chiedere denaro per le elezioni. Il discorso comunque lo definirai con Abbati; se riusciremo a racimolare qualche somma, quando avremo la nuova sede ti daremo qualcosa'. In sostanza gli accordi si concretizzano In modo che si deve formare una società nella quale determinate percentuali vanno a persone designate dal partiti. Il presidente Recusano chiede come viene quantificata la partecipazione del pei e del psi, ma Foglia dice che non lo sa. E' soltanto nell'udienza pomeridiana che egli chiarisce la suddivisione, tra l'altro, spiega, ufficializzata con un atto notarile (il tribunale ordina l'Immediata consegna del documento da parte del notalo). Partendo dalle quote iniziali: 29 per cento Foglia. 29 per cento Corchla, 29 per cento Bergamaschi, 13 per cento Verdi (il quale aveva tramutato in quota sociale 1 suoi diritti di mediazione per l'opzione), si arriva a questa ripartizione: 29 per cento Foglia, il 'quale ha promesso alla de la sede, ma senza alcun impegno scritto, psi 21,5 per cento attraverso Verdi, pei 21,5 per cento attraverso Corsini, uomo di fiducia di Bergamaschi, 14 per cento Cerchia, 14 per cento Bergamaschi. Nel luglio '73 ormai la faccenda sta camminando bene. La Siem scrive al Comune offrendosi ufficialmente di costruire il centro direzionale sull'area Montebello e gli chiede, in caso di accettazione, di designare due tecnici per seguire via via il progetto. Pronta risposta affermativa con due nomi: l'architetto Francesco Berlanda, comunista, autore del piano regolatore, e Alvaro Corboz, Ingegnere capo del Comune. Saranno pagati dall'amministrazione. comunale, alla quale la Slem rimborserà poi gli stipendi II processo riprenderà martedì prossimo. RemoTnglI

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