Mònito Urss agli Usa contro «intimidazioni» all'Iran indipendente di Livio Zanotti

Mònito Urss agli Usa contro «intimidazioni» all'Iran indipendente Mònito Urss agli Usa contro «intimidazioni» all'Iran indipendente DAL N08TRO CORRISPONDENTE MOSCA—I sovietici hanno preso ieri improvvisamente posizione sugli avvenimenti iraniani, rivolgendo una secca requisitoria agli Stati Uniti. Invadendo l'ambasciata Usa a Teheran, la rivoluzione di Khomeini ha certamente violato il diritto internazionale, ma gli americani hanno fatto di più e di peggio, in passato, rovesciando Mossadeq e ora minacciando la sovranità dell'Iran con la forza delle armi; e poiché dalla somma di più torti non risulta alcuna ragione, tutti devono dare .prova di saggezza e moderazione*, afferma in sostanza la Pravda in un vistoso editoriale firmato con lo pseudonimo Aleksei Petrov e direttamente suggerito dal Cremlino. «in Iran, anche un uomo con una scatola di fiammiferi rappresenta per noi un pericolo* disse Stalin all'ambasciatore americano Bedell Smith nel 1946.1 sovietici stavano ritirando allora le loro truppe che avevano invaso l'Azerbagian iraniano, in cambio di un trattato che le autorizzava a tornarvi quando l'Urss avesse ritenuto la situazione iraniana un pericolo per la sua sicurezza. Le fiamme appiccate dagli studenti con il sequestro del diplomatici americani a Teheran minacciano ormai di divampare In un incendio internazionale. Cresciuti durante questi 38 giorni, i timori sovietici non potevano essere più contenuti nella linea di riserbo diplomatico mantenuta finora. Una volta costretti a scendere apertamente in campo, la scelta per gli uomini del Cremlino era bloccata. Il raffreddamento delle relazioni con Washington, l'attivo antiamericanismo degli ayatollah e i 40 milioni di musulma- ni In maggioranza sciiti che vivono nell'Asia Centrale sovietica rappresentavano fin dal primo momento altrettanti argomenti inconfutabili. Bisognava schierarsi con Teheran. Ma anche cosi, le preoccupazioni per Breznev, Gromyko e Ustinov rimangono. Perché se gli americani fossero infine spinti ad agire, la situazione potrebbe diventare incontrollabile. Khomeini preannuncia in quel caso la «guerra santa», la prima che verrebbe proclamata in questo secolo. Esattamente un anno fa, il 19 novembre 1978, Breznev dichiarò che ogni azione militare contro l'Iran «werrd considerata come una minaccia diretta alla sicurezza dell'Unione Sovietica*. Ci sarebbe stato un intervento militare, spiegarono al ministero degli Esteri, togliendo ogni dubbio residuo sul senso delle parole pronunciate dal segretario generale. Nel frattempo, però, il governo iraniano ha annullato unilateralmente le clausole del trattato che autorizzavano l'Urss a penetrare oltre frontiera in caso di emergenza. A Mosca dicono sibillinamente che per l'Urss il trattato rimane valido. Ma non spiegano che cosa accadrebbe nell'eventualità di un intervento armato sovietico in Iran, per contrastare un eventuale intervento americano. La guerra santa, ammettono tuttavia, verrebbe diretta innanzitutto contro gli americani, ma in definitiva contro tutti gli «infedeli». Lo sciovinismo islamico potrebbe aprire una voragine capace di inghiottire la pace mondiale. Perciò da Mosca accusano gli Stati Uniti, ma discretamente premono su Teheran perché in qualche modo metta fine all'occupazione dell'ambasciata americana e rilasci in libertà i suoi funzionari. Il pericolo numero uno, sostiene però la Pravda, sono oggi gli americani, i loro preparativi di guerra. •La campagna antiiraniana ha assunto negli Usa dimensioni senza precedenti», e «gli episodi che dimostrano come si stia preparando l'uso della forza non si contano più». Il quotidiano del pcus cita gli stessi giornali americani, a proposito della disponibilità di Israele a fornire basi d'appoggio per le operazioni in Iran. Attacca l'irresponsabilità del Pentagono, definisce la situazione 'pericolosa e allarmante», richiama Washington alla sua responsabilità di membro del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, quindi di garante della pace mondiale, l'Invita a conservare il sangue freddo. Ma nega che assicurare ospitalità all'ex Scià, colpevole di aver depredato 11 suo popolo, aggiunga onore alla dignità americana. «II diritto intemazionale è uno. L'invìolabilità delle sedi diplomatiche non può servire da pretesto alla violazione della sovranità. L'Iran è uno Stato indipendente. I tentativi di intimidirlo concentrando truppe alle sue frontiere, dì imporgli una linea di condotta rappresenta una violazione flagrante delle norme giuridiche internazionali». Infine, l'ammonimento: 'Breznev ha dichiarato che l'Urss è contraria ad ogni intervento straniero in Iran, sotto qualsiasi forma o pretesto: questa posizione sovietica rimane immutata». Livio Zanotti

Persone citate: Aleksei Petrov, Bedell Smith, Breznev, Gromyko, Khomeini, Stalin, Ustinov