Il piattino di Maggie di Renato Proni

Il piattino di Maggie OSSERVATORIO Il piattino di Maggie I giornali sovietici l'hanno definita «Za dama di ferro», ma la signora Margaret Thatcher sta comportandosi, a quanto sembra, come una «dama di denari». Il primo ministro britannico, infatti, si propone di ridurre il passivo inglese non solo con la Cee (minacciando di boicottarne i lavori se non ritirerà 1800 miliardi di lire) ma anche l'onere per la difesa dell'Europa. E' in discussione il costo per mantenere l'Esercito britannico del Reno («BAOR») forte di 55 mila uomini e la Royal Air Force (Germania) con 10 mila avieri. Cosi, la signora Thatcher, il cui padre droghiere deve averle insegnato che cosa sono i «conti della massaia», chiede uno sconto di mille miliardi di lire alla Repubblica Federale Tedesca. Con 1800 miliardi della Cee e mille miliardi della Germania, la signora Thatcher potrà ridurre la spesa pubblica, come richiede la sua ideologia neo-liberista, senza preoccuparsi troppo del fatto che i risparmi inglesi inevitabilmente rappresenteranno ulteriori esborsi per gli Stati europei e per la Germania in particolare. Londra vuole ridurre il costo, in valuta pregiata, per il suo esercito in Germania entro il prossimo marzo, ma non porrà alcun ultimatum prima che sia definita la disputa sui suoi contributi alla Cee. Non ci sono dubbi che la signora Thatcher ripeterà, come a Dublino, «voglio indietro i miei soldU, e che magari minaccerà di ritirare parte delle sue truppe dalla prima linea di difesa dell'Europa. Il premier britannico sembra essere d'accordo con William Shakespeare che, nell'Otello, dice: «La virtù.' Un fico secco! Metti i soldi nel borsellino...*. Anche nel caso dei costi del «BAOR», l'Inghilterra vuole rinegoziare per la seconda o terza volta, come ha fatto con la Cee. Infatti, nel 1977, accettò, come accordo definitivo un contributo tedesco di 70 miliardi di lire all'anno, un po' poco effettivamente e neppure in contanti, ma sotto forma di edilizia militare per le sue truppe sul suolo della Germania. La signora Thatcher si sente ancora una volta «derubata»: tocca alla «povera Inghilterra» pagare per la difesa militare e per il benessere degli agricoltori della ricca Germania? Anche in questo caso Londra non ha tutti i torti, ma è assai triste vedere l'orgoglioso leone britannico girare per le capitali europee con il piattino nella zampa, come facevano in America le scimmiette degli Immigrati italiani con l'organino, ai primi del •900. Siamo all'ultima fase del declino, forse, e non basterà la modernizzazione del deterrente nucleare indipendente inglese (coi Trident-1 che costeranno circa 10 mila miliardi di lire in dieci anni) a nasconderlo. Ecco le date che hanno sancito la fine della potenza britannica: l'indipendenza dell'India nel 1947; il fallimento dell'invasione di Suez nel 1956; i tagli delle spese militari nel '57, nel •66 e nel '75. Dublino 1979 e Bonn 1980 concluderanno questa fase storica oppure ci saranno altre date fune- ste? Renato Proni Margaret Thatcher: «Dama di ferro

Persone citate: Margaret Thatcher, Thatcher, William Shakespeare