I capi dc assicurano a Cossiga «Nessuno di noi vuole la crisi» di Luca Giurato

I capi dc assicurano a Cossiga «Nessuno di noi vuole la crisi» Un vertice per smentire manovre contro il governo I capi dc assicurano a Cossiga «Nessuno di noi vuole la crisi» Anche Spadolini conferma l'appoggio del pri - L'esecutivo deve però affronta- . re prove difficili, come la legge finanziaria e la questione delle tangenti Eni ROMA — Un «vertice, de, convocato, non a caso, poche ore prima dell'inizio del dibattito alla Camera sui missili, si è trovato unanime nel dire «no. ad ogni ipotesi di-orisi e nel ribadire 11 proposito che il governo va sostenuto e rilanciato con ogni mezzo. Buone notizie, per il presidente del Consiglio, anche dal repubblicani: il segretario politico Spadolini, in una intervista a L'Europeo, ha dichiarato che il suo partito «è contrario ad una crisi, anche se in politica economica e finanziaria ritiene che il governo non ha fatto e non fa tutto ciò che sarebbe necessario*. Cossiga, dunque, pur tra difficoltà gravi, dovrebbe poter lavorare almeno sino a febbraio, mese che segnerà, secondo Craxi, la 'fine della tregua*. Tra le tante, la difficoltà maggiore potrebbe esplodere dai risvolti, del tutto imprevedibili, e dai retroscena, ancora tutti o quasi da chiarire, della vicenda Eni. « Questo scandalo sarà forse lo scoglio maggiore per Cossiga. Noi abbiamo chiesto che si faccia luce sino in fondo e chi ha sbagliato dovrà pagare», ha detto il socialista Landolfi prima ancora che fossero noti l'articolo àeìVAvanti! e la richiesta di «commissariamen to» avanzata da Formica. n vertice de (al quale hanno preso parte Zaccagnini, Piccoli. Donat-Cattin, De Mita, Gaspari, Oullotti, Bianco e Bartolomei) ha voluto mostrare non solo una sostanziale unanimità sul governo ma anche qualcosa di politicamente più sottile: una de che — contrariamente alla ridda frenetica di voci su contrasti interni, che spingerebbero alcuni gruppi a un rinvio del congresso se non addirittura ad una crisi — è invece compatta sui grandi temi di fondo e sui problemi vitali del Paese. «Dialettica», insomma, anche assai vivace, all'interno del partito, ma se qualcuno spera in spaccature clamorose resterà deluso. Vedremo, da qui al congresso, se l'impressione che il «vertice» di ieri ha voluto lasciare negli osservatori verrà smentita o confermata. La riunione, precisa un comunicato sottoscritto da tutti i protagonisti, è stata convocata per dare il 'massimo contributo» al governo e per un attento esame della situazione politica, «con particolare riferimento ai provvedimenti legislativi che riguardano il bilancio, la polizia, i patti agrari, l'università, la casa, l'editoria». n primo a prendere la parola è stato Zaccagnini. Il leader ha ricordato i più importanti problemi che partito, governo e Parlamento devono affrontare e risolvere. Quindi, ha invitato tutti ad esprimere opinioni e indicazioni, tenendo presente due elementi essenziali: l'unità del partito e l'appoggio all'azione di Cossiga in un momento delicato e difficile. L'invito del segretario non è caduto nel vuoto. Il presidente del deputati Bianco ha parlato, nel dettagli, delle mozioni e degli schieramenti sugli euromissili. Uno dei vice-segretari, Donat-Cattin, del prossimo, importante dibattito in Parlamento sulla legge finanziaria: « Vi saranno — ha detto — difficoltà gravi per l'approvazione ». Tutti i presenti si sono detti d'accordo con Donat-Cattin. Per superarle, la de cercherà di ottenere, nei prossimi giorni, «il massimo dei consensi possibili da parte di ogni forza politica». Il presidente del partito, Piccoli, ha affrontato più direttamente il tema dell'appoggio al governo da parte del partito: «Deve essere — ha precisato — il più ampio e incondizionato possibile». Finita la riunione, Gerardo Bianco ha svolto il ruolo di «portavoce». Avete parlato dell'ipotesi di una futura presidenza del Consiglio socialista rilanciata da Craxi? «Non abbiamo affrontato questo tema — ha risposto Bianco — c'è un governo in carica, e a pieno titolo. Non si affronta un tema simile mentre c'è un governo che svolge le sue funzioni!». Non avete fatto di¬ scorsi in prospettiva? -Noi abbiamo delle scadenze. Le decisioni importanti saranno prese dal congresso de. In ogni caso riteniamo — ed io in particolare — che ogni esame di situazioni difficili debba avvenire in Parlamento». Nessuna crisi, invece, in quel che afferma Giovanni Spadolini. Il pri — ha precisato — non si presterà a «manovre» che puntano a indebolire la posizione di Cossiga sugli euromissili. Secondo Spadolini, «il pri non è il partito della crisi. E' vero, però, che abbiamo invitato il governo ad arrestarsi su una via di indiscriminata accettazione di tutte le richieste delle varie categorie. E' una via pericolosissima e portatrice di una ondata incontrollabile di inflazione». Luca Giurato

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