Riso: se n'è seminato poco ma il raccolto è stato buono di Bruno Pusterla

Riso: se n'è seminato poco ma il raccolto è stato buono I prodigi della tecnica e della genetica Riso: se n'è seminato poco ma il raccolto è stato buono La superficie è diminuita di 8 mila ettari; il raccolto, tuttavia, è stato uguale a quello dell'anno precedente: dieci milioni di ql ROMA — I risultati produttivi dell'annata risicola sono stati decisamente positivi: malgrado si siano seminati flOOO ettari in meno della decorsa annata, si è ottenuta ugualmente una produzione "non inferiore agli anni precedenti. Si è' investito meno (da 190.121 ettari a 182.400) perché le prospettive economiche del riso, al momento della semina, non erano buone, sia per l'incremento dei costi di produzione che, particolarmente, per la riduzione dei prezzi di vendita del risone nell'annata di commercializzazione: nel Pavese e nel Milanese si è passati al mais, più redditizio. L'andamento climatico favorevole ha consentito una produzione di 10 milioni di quintali. Profonde modificazioni si sono avute nel panorama varietale per l'effetto dell'andamento dei prezzi dell'annata precedente: le varietà Balilla e Arborio hanno avuto le maggiori preferenze, mentre tra le nuove varietà precoci sono risultate premiate il Lido e il Veneria. a scapito delle varietà più tardive, specie il padano. Le difficoltà colturali che i risicoltori hanno incontrato riguardano principalmente la diffusione e l'incremento del- le alghe dovuta all'inquinamento delle acque: l'inibizione, per legge, dei prodotti stannorganici ha estremamente ridotto la possibilità di difesa. Le alghe monocellulari brune o azzurre rappresentano un flagello per la risicoltura. L'effetto degli usuali erbicidi è stato generalmente buono proprio per effetto delle favorevoli condizioni climatiche. Contro le ciperacee. ci dice il dott. Tinarelli. il Basagran ha confermato ancora una volta la sua piena efficacia, in completa assenza di danni alle colture limitrofe e alla stessa coltura del riso. Nel settore della concimazione va facendosi strada il ricorso ai concimi fluidi, sia per il risparmio di manodopera e di tempo che per la minore usura dei mezzi meccanici. Le difficoltà incontrate nel collocamento del prodotto, difficoltà ulteriormente appesantite dalle «importazioni in temporanea», rendono non più rinviabile la soluzione del problema delle vendite associate a prezzi definiti tali da consentire contratti a largo respiro capaci di interessare incisivamente il mercato mondiale. Non va infatti dimenticato che solo il 40% della nostra produzione viene assorbita dal mercato interno: il 60%. pari a circa 6 milioni di quintali, deve trovare collocamento presso i paesi comunitari ed anche paesi terzi. Bruno Pusterla

Persone citate: Milanese, Tinarelli

Luoghi citati: Roma