Euromissili: il psdi stabilità con Bonn una posizione comune

Euromissili: il psdi stabilità con Bonn una posizione comune Presentato ieri un libro bianco Euromissili: il psdi stabilità con Bonn una posizione comune DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Le grandi manovre per gli «euromissili» sono ormai in pieno svolgimento a quattro giorni dal dibattito parlamentare di martedì e mercoledì prossimi, che precederà di otto giorni la decisione finale del Consiglio atlantico a Bruxelles. Ad eccezione dei radicali e del pdup. che le hanno già depositate, tutti i partiti sono impegnati a preparare le mozioni che saranno discusse in Parlamento in un dibattito che vedrà probabilmente scendere in campo i maggiori «leaders» politici, oltre al presidente del Consiglio Cossiga. Sembra che i comunisti, impegnati in una linea molto difficile a cavallo tra la fedeltà dell'Italia alla Nato e l'ostilità ai nuovi missili, getteranno nella battaglia parlamentare tutto il peso dello stesso Berlinguer. I liberali vi impegneranno il segretario Zanone, i socialdemocratici Longo. mentre sono ancora incerti i nomi dei capifila degli altri partiti. In un dibattito che è al tempo stesso interno ed europeo, anche le connessioni internazionali dei partiti hanno il loro peso e possono avere influenza sulla decisione finale. Cosi, ieri, presentando in una conferenza stampa un libro bianco sulla sicurezza in Europa (si tratta della traduzione di un documento molto ricco e attendibile del ministero della Difesa della Germania Occidentale) il segretario del psdi Pietro Longo ha annunciato che. nei due giorni precedenti il dibattito, si recherà a Bonn per discutere e concordare una posizione comune con il cancelliere Schmidt e l'ex cancelliere Brandt. Illustrando il documento tedesco (che offre un dettagliato prospetto degli armamenti dei due blocchi) Longo ha fatto sua la conclusione di Bonn che «il potenziale sovietico a medio raggio costittiisce una minaccia strategica per l'alleanza dell'Atlantico del Nord, in Europa, che l'Ovest non può controbilanciare con una forza paragonabile. La superiorità del Patto di Varsavia nel potenziale a medio raggio può essere tenuta a bada ritornando all'idea della discussione. L'alleanza si trova di fronte al problema di risolvere la situazione». Tra i partiti che sostengono, direttamente o indirettamente, l'attuale governo vi è un atteggiamento che preve¬ de una sostanziale adesione alle richieste della Nato per l'installazione dei missili con una disposizione favorevole, nei tre anni necessari per la loro effettiva installazione, a aprire trattative con i Paesi del Patto di Varsavia per una riduzione delle forze nucleari. Il dibattito di martedì e mercoledì si preannuncia quindi estremamente impegnativo e delicato in quanto verrà tenuto conto anche dell'esigenza rappresentata dai maggiori partiti di non giun-1 gere a fratture rilevanti chel possano incidere sugli equilibri politici. Secondo alcune j indiscrezioni, potrebbe pren-| dere piede l'ipotesi di un documento che contemperi sulle linee generali di politica este ra l'adesione dei sostengono, direttamente o indirettamente, l'attuale governo e che consenta l'adesione del pei. Questo documento sarebbe il «cappello» che precederebbe la votazione sulle mozioni nelle quali si avrebbero le differenziazioni sul problema più specifico dell'installazione dei missili. partiti che i

Persone citate: Berlinguer, Brandt, Longo, Pietro Longo, Schmidt, Zanone

Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Europa, Germania Occidentale, Italia, Roma