Juve più sicura dopo San Siro di Bruno Bernardi

Juve più sicura dopo San Siro La vittoria per 2 a 1 sui nerazzurri rilancia i bianconeri Juve più sicura dopo San Siro «Torniamo ad incutere rispetto» dice Bettega - Prandelli: «Finalmente sto bene, sono in forma» - Calisto ammonisce: «Adesso non lasciamoci prendere dall'entusiasmo, con umiltà si può recuperare» TORINO — Voglia di vincere, lucidità, concentrazione totale, con il supporto di una condizione atletica soddisfacente, sono state le basi sulle quali la Juventus ha costruito il successo-riscatto con l'Inter che le spiana la strada verso le semifinali di Coppa Italia, anche se c'è ancora il «ritorno» in programma a Torino il 16 gennaio. Causio. che è stato l'animatore della riscossa, aggiunge un altro ingrediente: l'umiltà. E ricorda che anche in campionato, a San Siro, la Juventus aveva disputa-' to un primo tempo analogo a quello di mercoledì ma non era riuscita a raccogliere i frutti della sua superiorità subendo in apertura di ripresa due reti strane che falsarono l'andamento della gara. Il gol di Prandelli. scaturito dall'«uno-due» volante con Causio, ha sbloccato il risultato ma l'I-O andava stretto alla Juventus che aveva Costruito altre due grosse occasioni in precedenza (traversa di Gentile con deviazione di Bordon e palla-gol di Furino). La reazione dell'Inter, in avvio del secondo tempo, ha trovato Zoff pronto a neutralizzare un'insidiosa conclusione di Altobelli. ed ha fruttato il momentaneo pareggio di Pancheri. Ma la Juventus ha suffragato la sua superiorità sfiorando il raddoppio con Bettega e Prandelli (palo), centrando il bersaglio su autorete di Occhipinti propiziata da un tiro di Gentile e. dopo un'altra occasione non sfruttata da Bettega. nel finale Zoff ha bloccato una rovesciata di Bini. La prova di San Siro induce' ad un cauto ottimismo anche Causio che. sin dall'inizio di | stagione, paventava certe difficoltà da parte della squadra. «Dobbiamo stare attenti a non lasciarci prendere la mano dai facili entusiasmi — aggiunge il "barone" —: questa è la strada da seguire. C'è più fiducia nella maggior parte di noi, c'è meno dislivello con i giovani che cominciano ad ambientarsi. La Juventus è la sola ad essere concretamente impegnata su tre fronti: dalle due Coppe al campionato. L'unico neo sono i quattro punti dall'Inter ma mancano venti partite e sono recuperabili-. Cosa c'è di nuovo nella Juventus? «Torniamo ad incutere rispetto», è la risposta di Bettega il cui rientro è stato importante. 'Diciamo die ho dato il mio contributo di esperiema — fa Bettega —. Anche se il 4-0 con l'Inter era bugiardo, ci siaìno detti die non potevamo più sbagliare. La Nazionale ci ha ricaricati e con il Cagliari si è vinto bene. A San Siro s'è vista una Juventus sorretta dalla forma e dalla convinzione anche nei giovani che danno un bel contributo, riprendere un discorso cominciato con Torino e Napoli e interrottosi a Roma con la Lazio. Pertanto la vittoria sull'Inter ha un grande significato. Ad Avellino, contro un avversario che non perde da sette gare, cercheremo di ottenere il massimo sperando di rosicchiare qualcosa all'Inter che sarà duramente impegnata a Cagliari-. Con l'Inter è piaciuto Prandelli che comincia a dimostrare le proprie qualità. Ha dedicato il gol alla mamma che oggi festeggia il compleanno. Spiega la sua miglior prestazione in maglia bianconera cosi: «Finalmente sto bene fisicamente. La diversa preparazione, l'infortunio alla costola, la congiuntivite e la bronchite, m'avevano impedito di entrare in forma. Ho familiarizzato con gli schemi e oso di più». Anche Tavola ha denunciato chiari progressi ma ad Avellino cederà il posto a Verza ed andrà in panchina con Bodini e Panna. Prandelli. invece, sostituirà ancora Tardelli che ieri ha ripreso con cautela ad allenarsi. Contro i giallorossi dovrebbe rientrare anche Cabrini e. per Trapattoni, ci sarà il problema delle scelte (Cuccureddu stopper con Gentile a destra?). E' presto per parlarne. Prima c'è Avellino. Brio, a Milano, ha controllato Ambu con Cuccureddu su Altobelli: Trapattoni sostiene che l'ha fatto perché le critiche, a suo avviso ingiuste, che avevano accompagnato la prova di Brio su Altobelli {«che ha messo in difficoltà tutti i suoi diretti avversari»), sconsigliavano di riproporre la stessa marcatura. Bruno Bernardi | Milano. Bordon. con la calzamaglia, in una respinta di piede su liro di Bellona, scivolato a terra. A destra. Giuseppe Baresi