Salterà qualche ministro per la tangente dell'Eni? di Eugenio Palmieri

Salterà qualche ministro per la tangente dell'Eni? Gli interrogatori in Commissione Bilancio Camera Salterà qualche ministro per la tangente dell'Eni? ROMA — L'affare delle tangenti pagate dall'Eni per l'acquisto di petrolio dall'Arabia Saudita rischia di trasformarsi in una miscela esplosiva per il governo Cossiga. Ieri per tutta la giornata la Commissione Bilancio della Camera ha ascoltato e interrogato i ministri delle Partecipazioni statali e del Commercio con l'estero Lombardlni e Stammati. i rappresentanti del vertice dell'ente petrolifero di Stato. I primi commenti sono significativi e negli ambienti politici non si esclude che qualcuno possa rimetterci la poltrona. Giorgio La Malfa ha chiesto, anche se non in modo esplicito, le dimissioni del presidente Mazzanti. «Il problema è politico, il governo ha parlato con diverse voci-, ha detto Cicchino. Anche per il comunista Gambolato «si pone un problema politico quando si mettano a confronto le dichiarazioni problematiche di Lombardini con la netta smentita fatta a suo tempo da i Palazzo Chigi-. Il democri- !stianoSanza: «Lavicendapo!«fica è secondaria rispetto all'aspetto penale. L'atteggia- mento di Lombardini mostra come il governo non sia in grado di fornire la certezza sulla trasparenza dell'iter svolto-. Per il repubblicano Del Pennino «molti punti restanoda chiarire-. A innescare le reazioni è stato l'intervento del ministro Lombardini. che non solo ha tirato in ballo le responsabilità dell'ex presidente del Consiglio Andreotti e del collega Bisaglia, che all'epoca occupava il suo posto, ma ha fornito dettagli sulle modalità del contratto che accentuano il buio su alcuni aspetti della questione. Quasi una contrapposizione all'intervento «tecnico» del ministro del Commercio con l'estero Stammati. che ha confermato la regolarità e la validità dell'intera operazione valutaria. «Non ho raccolto elementi che consentano di considerare i sospetti sulla regolarità della mediazione dell'Eni come indizi o prove — ha affermato Lombardini — cne possono giustificare una qualche iniziativa. Ma data la natura dell'accordo, non sono neppure in grado di escludere che inquinamenti del contratto di intermediazione possano essere verificati: La zona di ombra è rappresentata dalla fidejussione prestata dalla Tradinvest. finanziaria dell'Eni, alla società Sophilau di Panama dietro la quale si celano i mediatori o il mediatore di cui ieri non è stata svelata l'identità. Mazzanti avrebbe fatto 1 nomi alla magistratura: si riparla dell'ex presidente della Nioc. l'iraniano Mina. Lombardini veniva informato soltanto il 9-10 ottobre, mentre Stammati non sapeva nulla, trattandosi di un'operazione definita in termini tecnici «estero su estero» e quindi non soggetta a autorizzazioni. Eugenio Palmieri (Continua a pagina 2 in terza colonna)

Luoghi citati: Arabia Saudita, Panama, Roma