Rogers: Senza i Mssili non si tratta con l'Urss di Renato Proni

Rogers: Senza i Mssili non si tratta con l'Urss Intervista con il comandante Nato in Europa Rogers: Senza i Mssili non si tratta con l'Urss «Di fronte al potenziale bellico sovietico nessuna modernizzazione delle armi Nato può dare la sicurezza totale» «Ma dobbiamo convincere in modo credibile i russi che l'Alleanza ha forza per una eventuale risposta militare» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il generale Bernard Ro-i gers. comandante supremo delle forze della Nato e degli Stati Uniti in Europa, ammette che neppure i missili Guise garantiranno «una totale sicurezza» dall'aggressione, che la Nato deve dislocare le nuove armi per «negoziare da una posizione di forza» e che un livello più basso di armamenti atomici non contrasta con le necessità difensive dell'Occidente. Dalle affermazioni fatte a La Stampa dal massimo stratega dell'Occidente, da colui che avrà in mano i pulsanti dei nuovi missili, si possono trarre considerazioni non secondarie. Se la «sicurezza totale» non è raggiungibile neppure con i 572 Pershing 2 e Cruise. si riproporranno in futuro nuovi cicli di riarmo atomico da parte dell'Est, come dell'Ovest, alla ricerca di tale sicurezza? Se i nuovi missili permetteranno alla Nato di negoziare con Mosca da una posizione di forza, significa che gli alleati, grazie al programma di modernizzazione, passeranno temporaneamente da uno stato di indiscutibile inferiorità ad uno stato di superiorità relativa? Infine, è evidente che il «complesso industriale militare» degli Stati Uniti (quello stesso complesso contro il quale mise in guardia Eisenhower. al momento di lasciare la carica di presidente) accetta e sostiene, a determinate condizioni, il negoziato con l'Urss. un buon segno. Ma vediamo che cosa ha detto esattamente il generale Rogers. uomo che ha assunto le funzioni che furono di Eisenhower e di Haig. Con il progettato spiegamento in Europa delle armi nucleari di teatro a lungo raggio, la Nato raggiungerà la «sicurezza totale» in termini di capacità deterrenti? «A causa della continua crescita delle capacità militari dell'Urss e del Patto di Varsavia, nessuna specifica modernizzazione delle forze da parte della Nato può ritenersi in grado di raggiungere la "sicurezza totale". Tuttavia, la politica di "dissuasione" della Nato si basa sulla strategia della risposta flessibile. Questa strategia mira a permettere alla Nato di dare risposte adeguate ad ogni livello di azione da parte di un aggressore, dalla semplice dimostrazione di forza alle ostilità totali. La capacità della Nato di rispondere secondo la necessità serve a scoraggiare qualsiasi aggressore potenziale. Ogni 'deterrente", di conseguenza, deve essere credibile». «Dobbiamo convincere l'Unione Sovietica che la Nato non solo ha la volontà di usare le sue capacità, se la semplice dissuasione non funzionasse, ma che gli alleati hanno una struttura di forze sufficiente per una risposta militare lungo una catena che comincia dalle forze convenzionali, passa attraverso le forze nucleari di teatro per giungere alle forze nucleari strategiche. La modernizzazione delle forze nucleari di teatro (TNF) a lungo raggio della Nato renderà credibile l'Alleanza in termini di dissuasione». In che senso lo spiegamento dei missili sovietici SS-20 nell'Urss occidentale ha un effetto sulle posizioni difensive della Nato? «Il missile balistico mobile nucleare SS-20 equipaggiato con tre testate nucleari con bersagli indipendenti può colpire obiettivi fino ad un raggio di 5000 chilometri, cioè qualsiasi punto dell'Europa. La minaccia di questi missili è motivo di estrema preoccupazione per l'Alleanza. Al momento la Nato non ha. tra le sue forze nucleari di teatro (TNF). le armi con cui attuare una rappresaglia contro questi missili che sono puntati su obiettivi Nato dal territorio sovietico. Ciò può condurre l'Urss alla conclusione erronea di avere un "santuario" per queste armi, nella misura in cui l'unica risposta occidentale al loro impiego sarebbe a livello atomico strategico. Questo è inaccettabile. Inoltre, la Nato vuole negoziare, in una sede adeguata per il controllo degli armamenti, la riduzione e l'equilibrio delle TNF. Perché la Nato possa negoziare da una posizione di forza, l'Alleanza deve decidere dì dislocare le armi TNF a lungo raggio sul territorio di nazioni atlantiche». Un livello reciproco più basso di armamenti nucleari può essere raggiunto senza minacciare la sicurezza della Nato? Renato Proni (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Bernard Ro-i, Cruise, Eisenhower, Haig, Rogers