In Israele si parla di Weizman come prossime primo ministro di Giorgio Romano

In Israele si parla di Weizman come prossime primo ministro Begin è ormai incapace di reggere il governo In Israele si parla di Weizman come prossime primo ministro NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — In Israele si parla apertamente del dopo Begin. Il premier ha 66 anni ed è al potere dal maggio 1977. Quello che fino a poco tempo fa era un tabù per il partito di maggioranza relativa, è oggi discusso anche tra i membri della coalizione e deWHerut, la fazione del premier. La cattiva salute di Begin, che dopo l'attacco apoplettico del luglio scorso appare sempre più abulico, induce anche i suoi più stretti alleati a prendere una decisione. E' evidente la sua incapacità di controllare il governo, dove i litigi tra i ministri sono quotidiani: poche ore dopo le riunioni qualcuno provvede sempre a divulgare le risoluzioni adottate e le polemiche interne, a tutto danno del prestigio del governo. Inabile a fungere da arbitro nelle questioni interne, Begin non dedica attenzione ai problemi essenziali e sembra baloccarsi su questioni di forma, succubo degli elementi estremisti e del partito nazionalreligioso che abilmente sfrutta le sue precedenti dichiarazioni e il suo dogmatismo. Tutto ciò è divenuto più ap pariscente dopo le dimissioni di Dayan (che il premier non ha ancora sostituito), e ci sono stati episodi gravi con la votazione per l'emendamento della legge sull'aborto, la questione di Eilon Moreh e quella del sindaco di Nablus, Bassan Shak'a, che hanno portato a continue minacce di uimissioni da parte dei rappresentanti di tutte le correnti. Negli ambienti vicini al Li kud si ammette oramai che nell'ipotesi di dimissioni di Begin. il candidato più idoneo alla successione e sul quale c'è il consenso di molti esponenti è il ministro della Difesa Ezer Weizman, non solo perché è popolarissimo secondo tutti sondaggi d'opinione, ma perché è considerato un modera¬ tivts—trrphdnuvndvFsrmp to ed è il politico più stimato in Egitto (con II Cairo si dovranno continuare delicate trattative) e perché — nonostante il carattere impetuoso — ha mostrato notevoli qualità di negoziatore. A favore di Weizman si sarebbero schierati anche i liberali, di cui è diventato vivace portavoce 11 vicepremier Simha Ehrìich. il quale — abbandonato il dicastero delle Finanze — si è fatto paladino di una politica moderata ed è diventato aggressivo contro i nazional-religiosi, che accusa di condizionare la vita del governo. Se il nuovo ministro delle Finanze, Ygael Hurwitz, riu-' scirà a frenare l'inflazione e a ridurre la svalutazione con misure drastiche, che non portino a una forte disoccupazione, il partito Likud ha probabilità di restare in sella per tutta la durata della nona legislatura e di affrontare tra due anni con prospettive di successo le elezioni politiche, benché i recenti sondaggi lo indichino perdente nei confronti dei laboristi del Maarach. Gli osservatori sono tuttavia convinti che affinché queste possibilità si concretino, occorre che Begin decida spontaneamente di ritirarsi e possibilmente dia l'investitura al suo successore. Ma se egli rimarrà capo del governo, l'attuale processo di sgretolamento continuerà, con crescente perdita di autorevolezza e di credibilità, fino a rendere inevitabili le elezioni anticipate, e molto probabilmente la sconfitta dell'attuale partito di maggioranza relativa. Giorgio Romano

Luoghi citati: Cairo, Egitto, Israele