Prime idee del Barocco di Francesco Vincitorio

Prime idee del Barocco IN MOSTRA DISEGNI DEL SEICENTO ROMANO Prime idee del Barocco ROMA — Pino al 28 febbraio, al Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, mostra di disegni del Seicento romano. Per la precisione, una scelta di quattro pittori: Lazzaro Baldi, Guglielmo Courtols italianizzato Cortese, Giacinto e Ludovico Gimignanl, tutti «cortoneschi». Importanti, non tanto per il magistero della loro arte, quanto perché comprimari di quella scuola barocca che, a partire dalla metà del Seicento fino alle soglie del Neoclassicismo, improntò di sé la cultura e il gusto dell'Europa intera. Nella pittura di questi primi seguaci di Pietro da Cortona si può, infatti, cogliere, quasi «in nuce», lo sviluppo di una poetica che ebbe una diffusione geografica e temporale straordinaria. Una poetica, inutile ripeterlo, che si può leggere molto bene anche nel disegni, spesso addirittura con maggiore chiarezza che nella pittura, in quanto «prima idea», breve istante in cui l'Immagine tenta di prendere forma, riassumendo fulmineamente impulsi, esperienze, aspirazioni. Da qui l'utilità di questa mostra che, peraltro, è il proseguimento di un lavoro sistematico di catalogazione che riguarda l'Intero corpus dei disegni barocchi posseduti dal Gabinetto Nazionale delle Stampe. Uno studio capillare, affidato a vari specialisti, degno delle migliori Istituzioni straniere. Una ricerca i cui primi risultati sono stati presentati, due anni fa, con la mostra del capostipite Pietro da Cortona e del suo allievo prediletto Ciro Ferri. E che è tanto più encomiabile perché sta lasciando concreta testimonianza nel cataloghi, rigorosamente scientifici, che accompagnano ciascuna mo¬ stra. Volumi indispensabili per chiunque vorrà studiare il «barocco». Adesso, come si è detto, con l'attuale esposizione è 11 turno di quattro comprimari. Uno, Giacinto Gimignani, appartiene alla prima generazione dei «cortoneschi». Gli altri, alla seconda. Cioè quella che gli storici dell'arte definiscono del «cortoneschi riformati», per sottolineare 1 mutamenti stilistici verificatisi rispetto alla prima ora. Con essi slamo infatti alla seconda metà del Seicento. La lezione di Pietro da Cortona si è intrecciata con quella del Bernini mentre cresce e si consolida il freddo classicismo del Maratta. Dunque un periodo di trapasso durante 11 quale, però, si continua, anzi si intensifica la produzione di grandiose imprese decorative. E tra i maggiori protagonisti di tali imprese, molto spesso, troviamo i quattro pittori citati. Ognuno con caratteristiche specifiche e diverso apprezzamento da parte dei contemporanei. Più ricco di talento e stimato Guglielmo Courtols, per il luogo di origine detto anche lui 11 Borgognone, come il suo celebre fratello, pittore di battaglie. Con una produzione più convenzionale e plana e perciò più gradita al pubblico, il pistoiese Lazzaro Baldi. 'Negli affreschi applauditissimo» 11 giovane Gimignani, per usare, le parole dell'abate Lanzi nella sua Storia pittorica dell'Italia, quando, parlando di 'Giacinto il padre e Lodovico il figliuolo», ricorda che «si disputa ancora guai dei due prevalga». Quattro diverse vicende le cui differenze risultano evidenti nei disegni esposti in questa mostra. Disegni che costituiscono soltanto una piccola parte di quelli del quattro autori conservati nella istituzione romana: circa 300 del Baldi, 350 del Courtois, oltre 700 del due Gimignani. Tuttavia più che sufficienti a delineare, con precisione, le rispettive personalità. Ciascuna con particolare «segno» che rispecchia aspetti della situazione artistica, sociale e politica di quegli anni. Una personale risposta agli interrogativi di quel momento cruciale, quando il trionfo del cattolicesimo post-tridentino sembra stia perdendo slancio e autenticità e si avvia a irrigidirsi in norme astratte, quasi come canoni accademici. In definitiva, per il visitatore, la possibilità di gettare un'occhiata su un periodo di grande interesse. Attraverso gli occhi, capire una realtà lentlcolare, articolata, complessa e il nascere e lo svolgersi di avvenimenti determinanti della storia. Francesco Vincitorio

Luoghi citati: Cortona, Europa, Italia, Roma