La guerra delle tariffe aeree domina la conferenza lata

La guerra delle tariffe aeree domina la conferenza lata Da oggi riunione a Manila, in un clima di tensione La guerra delle tariffe aeree domina la conferenza lata DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MANILA — La trentacinquesima assemblea della lata (l'associazione internazionale del trasporto aereo) si apre oggi nella capitale delle Filippine in un clima di tensione; sullo sfondo, come già all'assemblea di Madrid nel 77 e a quella di Ginevra del 78, c'è ancora la guerra delle tariffe, inasprita, giunta forse ad un punto di rottura. La politica dei «cieli aperti», cioè della liberalizzazione del trasporto aereo, promossa dal governo degli Stati Uniti fin dall'ottobre del 78 con l'tAirline deregulation acU sta dando, secondo i dirigenti della lata, i suol frutti avvelenati minacciando di far saltare uno dopo l'altro, in una catena perverA sa, tutti gli accordi che regola-ì no il trasporto aereo man-; diale. La lata è stata costituita nel '45, ora vi aderiscono 103\ compagnie di tutto il mondò] (non ne fanno parte Urss, Ci-| na ed altri stati comunisti, ma indirettamente anche questi Paesi si rifanno alle decisioni tecniche e tariffarie dell'associazione; presidente di turno è Roman Cruz, filippino, ex giornalista della televisione di Manila, presidente della compagnia di bandiera Pai (a Manila concluderà il suo mandato); direttore generale è Knut Hammarskjold. Le compagnie aderenti alla lata trasportano non meno dell'80 per cento dei passeggeri e delle merci in tu tto il mondo. Attraverso la lata e in collaborazione con l'icao, l'orga¬ nizzazione internazionale dell'aviazione civile, organo dell'Onu, era stato creato a partire dalla fine della guerra un delicato meccanismororazie al quale era stato stabilito un coordinamento tariffario mondiale ed era stato istituito un sistema di compensazione dei conti tra le varie compagnie, sistema che consente tra l'altro ai passeggeri di passare dall'aereo di una compagnia a quello di un'altra con lo stesso biglietto e con una procedura molto semplice. Questo sistema è entrato in crisi quando il governo Carter in omaggio alle norme antitrust e per rendere «popolare» il trasporto aereo ha instaurato la sua politica di liberalizzazione (ogni compagnia Usa è Ubera di istituire i collegamenti che ritiene più opportuni e di fissare le tariffe che crede più convenienti). Fin che queste direttive erano attuate all'interno degli Stati Uniti le ripercussioni sono state limitate; ma quando le grandi compagnie Usa le hanno applicate anche sulle rotte del Nord Atlantico, le più redditizie, è scoppiata la bagarre. La lata, dopo aver invano tentato di bloccare l'iniziativa Usa, ha tentato di adeguarsi alla situazione; una commissione di 'Cinque saggi-, di cui fa parte il presidente dell'Alitalia Umberto Nordio, ha messo a punto un sistema tariffario più elastico per consentire alle compagnie di far fronte alla concorrenza e di salvare nello stesso tempo il principio di fondo: le tariffe devono essere concordate in seno alla lata se non si vuole arrivare alla rissa e al dissesto finanziario delle compagnie. Nell'ambito di questo sistema, entrato in vigore il primo ottobre scorso, molte compagnie hanno introdotto tariffe scontate; con l'Alitalia, ad esempio, il volo Italia-Usa e ritorno, rispettando certi vincoli, può costare anche solo 413 mila lire. Ma adesso la guerra delle tariffe minaccia di spostarsi in Europa. Freddie Laker, lo spericolato inventore dello •Skutrain» tra Londra e New York, ha ordinato 10 Airbus ed ha chiesto di istituire 35 collegamenti tra l'Inghilterra e il resto d'Europa (tre con l'Italia: Roma, Milano e Napoli) a prezzi scontati «per tirar via — dice — i passeggeri dalle grinfie delle grandi compagnie». E pochi giorni fa un'altra compagnia inglese, la British Calédóniàn,' Ha avanza- ' to una richiesta analoga. Già ora è possibile, scegliendo ore e giorni prestabiliti, volare a metà prezzo tra Londra e Parigi e tra Londra e Bonn. La liberalizzazione dei cieli ha avuto, come effetto immediato, quello di mettere l'aereo alla portata di categorie di utenti che altrimenti non se lo sarebbero potuto permettere soprattutto turisti e giovani; gli avversari di questa politica sostengono però che l'effetto finale sarà la rovina finanziaria di tutti. A dare ragione a questi ultimi sta anche la crisi del petrolio. Vittorio Ravizza

Persone citate: Freddie Laker, Knut Hammarskjold, Roman Cruz, Umberto Nordio, Vittorio Ravizza