Buffalo Bill pioniere dei film sul Far West di Masolino D'amico

Buffalo Bill pioniere dei film sul Far West UN LIBRO SUL PRIMO CINEMA AMERICANO Buffalo Bill pioniere dei film sul Far West Tantalizi/ig. l'aggettivo derivato dal supplizio dell'eroe greco, è una delle poche parole inglesi non ancora ricalcate di prepotenza dalla nostra lingua, e non saremo noi a proporre un mostruoso «tantalizzante». Eppure nessun attributo sembra rendere con altrettanta efficacia, almeno dal punto di vista del lettore cinéphile. le attrattive dell'ottimo libro di Kevin Brownlow The War, the West and the Wilderness. la cui uscita in Inghilterra segue di poco quella originale negli Stati Uniti. Né il grosso volume (602 pagine illustratissimc) si rivolge soltanto agli addetti: al suo fascino dovrebbero mostrarsi sensibili anche coloro che. magari tiepidi nei confronti del cinema come arte, apprezzano la sua capacità di documentare una realtà che sparisce. Noto studioso del cinema muto, Kevin Brownlow è risalito alle origini di tre temi costanti del cinema americano: la guerra, la frontiera e l'esplorazione di luoghi esotici. Principale obbiettivo della sua ricerca, la verità: quella verità che il cinema sin dagli esordi si vantò di poter congelare, pur manipolandola costantemente, e che spesso ha conservato, magari suo malgrado. La tesi di Brownlow è che per esempio i primi western, girati quando la frontiera era ancora una cosa viva, oppure i primi film sulla grande guerra, realizzati con il contributo dei reduci (anche illustri: l'arciduca Leopoldo d'Austria fece il generico con John Ford), possono mantenere una attendibilità superiore a quella possibile nelle rievocazioni di anni più recenti, per quanto documentate. Secondo obbiettivo di Brownlow. quello di sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al valore dei vecchi film. La principale difficoltà dell'indagine ha riguardato proprio la precarietà del materiale sopravvissuto. I vecchi film venivano stampati sul nitrato, e questo col tempo si autodistrugge. Solo una piccola parte ha avuto la possibilità di essere ristampata su pellicola non infiammabile: ma spesso quello che una generazione ha considerato privo di valore sarebbe apparso inestimabile a un'altra. Decine, centinaia di documenti straordinari vivono ormai soltanto nei ricordi dei pionieri del cinema . Ma curiosiamo un poco fra i tesori elencati dal Brownlow. limitandoci a una sola delle tre sezioni, quella dedicata al Far West. Il cinema sembra aver puntato il suo obbiettivo sul West quasi contemporaneamente alla sua nascita: il primo western famoso, The Great Train Robbery, è del 1903; già nel 1908 si producevano western spuri e totalmente improbabili fuori della stessa Ameri-1 ca. per esempio in Francia, più di mezzo secolo prima di Sergio Leone. In America il western si presentò subito come «documento» di una realtà appassionante, e comunque da tempo abituata a dare spettacolo di se stessa. Già da decenni accanto alla frontiera genuina prosperava una frontiera da baraccone, e non di rado gli stessi personaggi animavano entrambe. Non a caso forse il più appetitoso dei tanti film perduti di cut Brownlow ci dà notizia fu prodotto e diretto nientemeno che da Buffalo Bill, e con gli auspici del Dipartimento di Stato. Buffalo Bill viene spesso accusato di avere umiliato i fieri difensori delle loro terre a fenomeni da esibire nel suo celebre circo: sta di fatto che fu sempre benvoluto dagli indiani, di cui aveva preso pubbliche difese in epoca non sospetta; e il vincitore di Custer, Toro Seduto, aveva fatto parte della troupe prima di tornare dalla sua gente e perire con altre centinaia di uomini, donne e bambini nel massacro di Wounded Knee(1891). Ventidue anni dopo questo tragico episodio, Buffalo Bill si presentò sui luoghi autentici per filmarne la ricostruzione fedele, con la partecipazione dei Sioux superstiti, di veterani delle guerre indiane e addirittura del generale Nelson Milts, l'uomo che jycva sgominato Kiowas, Comanches e Cheyennes, e catturato Geronimo, II film fu realizzato con cure inconsuete per l'epoca, e il suo montaggio richiese ben sei mesi. Il risultato circolò in diverse versioni fino alla morte di Buffalo Bill nel 1917. Sopravvivono varie testimonianze dijpettaton, alcune indignate, soprattutto da parte indiana, ma molte plaudenti alla sua verosimiglianza e aderenza ai fatti. Forse queste ultime sono le più attendibili, perché il governo non fu contento del film, e dopo averne ostacolato la circolazione ne distrusse l'unica copia integrale, conservata negli archivi di Washington. Né quello di Buffalo Bill fu il solo western interpretato da protagonisti della vita di frontiera. Le prime, popolarissime star del western come Tom Mix. Broncho Bill. W. S. Hart. avevano un passato innegabilmente avventuroso, sia pure gonfiato dagli uffici stampa. Accanto a loro, meno noti ma per noi ancora più interessanti, figurarono personaggi minori come, per ricordarne solo due fra i più pittoreschi. Bill Tilghman e Henry Starr. Tilghman era un ex sceriffo che realizzò film sulle sue imprese e che percorse il Paese mostrandoli e commentandoli di persona. Starr era nipote di Belle Starr, l'amane di Jesse James. Condannato a venticinque anni per avere assaltato una banca, fu liberato sulla parola, e nel 1919 girò una ricostruzione della rapina sui luoghi autentici e con la partecipazione delle vittime. 11 film ebbe successo, ma il socio lo derubò dei proventi; in bolletta, Starr assaltò un'altra banca e questa volta fu ammazzato dagli impiegati. Che fine ha fatto il suo film? Un altro nome irresistibile che appare in queste pagine è quello di Wyatt Earp. lo sceriffo di Tombstone immortalato in Sfida infernale. Ahimè! Nel-I la realtà i fratelli Earp furono farabutti, gestori di bordelli é case da gioco. Chiusa la frontiera, Wyatt finì a Hollywood, dove morì nel 1926 avendo tentato invano la carta cinematografica. Il suo viso appare in un film di Douglas Fairbanks. Col West non si finirebbe mai. ma è giusto dare atto a Brownlow di indicare vene preziose anche negli altri due filoni di cui si occupa. La guerra attirò subito i cineasti, e viceversa. Il primo generale a venire a patti con gli emissari della decima musa fu Pancho Villa, che cedette l'esclusiva' delle sue gesta all'americana Mutual Film Corporation, per la quale replicava a richiesta' battaglie e assalti, sfruttando i cadaveri autentici. Cameramen filmarono dal vivo praticamente ogni conflitto dai primi del secolo, e i più ambiziosi spettacoli dedicati alla grande guerra si avvalsero di quelle esperienze, e del contributo dei reduci. Spiccano sugli altri per il realismo della ricostruzione The Big Parade di King Vidor (1925) e Wings di William Wellman (1926). realizzati a pochi anni di distanza dagli eventi, e con gente «vera». Otto dei piloti che vo¬ larono per Wellman sarebbero, diventati generali nella seconda guerra mondiale. Resta da accennare alla terza sezione, quella dedicata al cinema esotico. Basterà per giustificare ancora l'uso dell'aggettivo tantalizing ricordare che esistono, in qualche cineteca poco frequentata, spezzoni del film che il cuoco di bordo di Jack London girò sul viaggio dello scrittore nei mari del Sud? Che esistono perfino momenti dell'avventura nel deserto di Lawrence d'Arabia — fotogrammi questi più rari e preziosi di tutti, in quanto il futuro autore dei Sette pilastri, a differenza di quasi tutti gli altri protagonisti, si mostrò schivo e sospettoso della macchina da presa? In appendice al volume Brownlow elenca i film superstiti e ne dà l'ubicazione: e lancia un appello perché si rintraccino quelli di cui resta solo il titolo. Speriamo bene, le sorprese sono sempre possibili. Frattanto vorremmo augurarci che qualcuno andasse a frugare in questo materiale, e ce ne mostrasse la crema... Vogliamo girare l'idea alla nostra Rai-tv? Masolino d'Amico

Luoghi citati: America, Austria, Francia, Hollywood, Inghilterra, Stati Uniti, Washington