Ciao, caval 'd brôns

Ciao, caval 'd brôns La statua equestre di Emanuele Filiberto lascia piazza San Carlo Ciao, caval 'd brôns L'operazione di rimozione comincerà alle 8,30 - La partenza, su un camion scortato da 45 vigili urbani, verso mezzogiorno - Costo dei restauri; 20 milioni Centoquarantun anni dopo il suo ingresso nel centro storico, ancora in atto di ringuainare la spada al termine della cinquecentesca battaglia di S. Quintino. Emanuele Filiberto, lascia stamane piazza San Carlo in groppa all'inseparabile cavai 'd bròns per essere sottoposto ad accurate opere di restauro conservativo. Fino a primavera, in una parentesi di 160 giorni, il celebre monumento equestre opera dello scultore Carlo Marocchetti sarà affidato a mani esperte per un maquillage che cancelli le tracce del tempo e dell'umana inciviltà. Corrosione di agenti atmosferici e microorganismi, danni alle parti lapidee procurati dall'ultima guerra, manomissioni compiute nei più recenti assalti di tifosi o manifestanti verranno affrontati con cura paziente. E ad aprile la statua tornerà sul proprio basamento, restituita al paesaggio torinese nell'abituale cornice. Su parere positivo dell'Istituto centrale del restauro di Roma, l'intervento è stato deciso dall'Assessorato per le opere pubbliche del Comune e sarà eseguito dalla ripartizione lavori pubblici con la consulenza delle Sovrintendenze per i Beni artistici e storici del Piemonte e per i Beni ambientali ed architettonici. Incaricata del restauro è la ditta Craviolatti di via Monte Santo 8, che eseguirà gratuitamente ripulitura e sistemazione del basamento, e verrà invece compensata con 20 milioni e 800 mila lire per il restauro delle parti in bronzo. Rimozione, sollevamento e' trasporto della statua equestre e dei due bassorilievi di bronzo saranno eseguiti dalla Zust Ambrosetti e dalla Peyrani (per le tecnologie), due ditte specializzate che hanno offerto alla città il proprio intervento. Limitata nei costi di restauro, l'operazione vedrà oggi il suo momento più spettacolare e complesso, non privo di suspense. Del monumento equestre, fuso a Parigi e trasportato in Italia attraverso il Moncenlslo. mancano infatti gli originali dei progetti tecnici. Prima di poter scoprire in laboratorio i segreti nascosti, nella pancia del cavai 'd bróns, gli esperti devono dun¬ que cimentarsi con il solleva mento e il trasporto della statua che, solo per la parte dell'animale e del cavaliere in metallo, pesa circa 10 tonnellate. Assicurati in via precauzionale per mezzo miliardo, Emanuele Filiberto e il suo cavallo dovranno essere imbragati in speciali funi di canapa e bretelle di nylon (evitando dannose sollecitazioni), staccati dal basamento con un'autogrù da 60 tonnellate e braccio di 30 metri, assistita da una seconda, meno potente, e quindi posati su un rimorchio speciale alto soltanto 25 centimetri da terra, trainato da un «Fiat 697: Inizio delle operazioni ore 8,30 (con partenza prevista del convoglio da piazza San Carlo intorno alle 11). Sistemata in bella vista sul pianale, e sorretta da una gabbia metallica, la statua comincerà a questo punto una impegnativa sfilata per ie vie della città, scortata da 45 vigili e da tecnici Atm con torri «alzafiIU, per sollevare le linee. Scendendo contromano per via Giolitti (dove è stato necessario asportare anche un semaforo troppo basso). Emanuele Filiberto getterà uno sguardo indiscreto nei salotti torinesi di fine XX secolo e proseguirà poi, in parata maestosa, lungo corso Cairoli, corso V. Emanuele, ponte Umberto I, corso Moncalieri, piazza Gran Madre, corso Casale, ponte di corso Regina Margherita, lungo Po Antonelli. corso Cadore, attraversando corso Belgio, lungo Dora Voghera fino al laboratorio della Craviolatti. in via Monte Santo 8. Per i torinesi, uno spettacolo fuori del comune, anche se poi, nella piazza San Carlo monca del vecchio cavai 'd bròns, ci sentiremo tutti un po' spaesati. Arrivederci cavallo. Roberto Reale

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