Bra si chiede chi sarà arrestato assieme al direttore della banca

Bra si chiede chi sarà arrestato assieme al direttore della banca Lo scandalo per l'ammanco di due miliardi e mezzo Bra si chiede chi sarà arrestato assieme al direttore della banca Pronto un secondo mandato di cattura? - Burdese, in carcere, non ancora interrogato Il suo avvocato dice che il funzionario potrebbe essere «soltanto una vittima sacrificata» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BRA — -Un atto istruttorio che doveva essere compiuto due anni fa. Finalmente gli indiziati verranno ascoltati, cosa die finora non era ancora stata fatta-. Così l'avvocato Mario Ternavasio, difensore del direttore generale della Cassa di Risparmio di Bra, Giancarlo Burdese, commenta la notizia dell'arresto del suo cliente, eseguito lunedi sera dai carabinieri su mandato di cattura spiccato dal giudice istruttore di Alba, Giorgio Gomba. -Una bomba a scoppio ritardato —prosegue il legale — die Ita sollevato molto scalpore mentre si tratta solo <ì".l normale sviluppo di un meccanismo procedurale, il passaggio dall'istruttoria sommaria a quella formale. 1 reati addebitati al dottor Burdese prevedono l'arresto: adesso che l'istruttoria si formalizza, il giudice ha semplicemnte applicato la legge». Di più l'avvocato Ternavasio non vuole dire: sulla complessa vicenda incombe lo spauracchio del segreto istruttorio e inoltre -sarebbe prematuro parlare — precisa il legale —, dobbiamo aspettare che il mio cliente venga interrogato dal giudice. In seguito si vedrà se l'accusa starà in piedi, se verrà modificata o estesa ad altre persone. Almeno dal punto di vista del dolo, ora si capirà se Burdese ha commesso qualcosa o è soltanto una vittima sacrificatali. La vicenda che ha portato all'arresto del direttore generale della Cassa di Risparmio risale al novembre di due anni fa, quando l'istituto di credito denunciò un ammanco di oltre due miliardi e mezzo. Uno scandalo che, lungi ancora dall'essere chiarito, ha coinvolto finora una dozzina di persone, tra funzionari e amministratori della banca e dipendenti del Comune. Le indagini svolte dai carabinieri e dalla Procura della Repubblica di Alba hanno accertato che ad un cliente della Cassa di Risparmio, il commerciante di bestiame Francesco Rosso, di Sommarìva Perno, titolare di un conto senza fido, era stato permesso di prelevare l'ingente somma senza avere garantito la copertura del credito con beni mobili o immobili. Lo scandalo era scoppiato in seguito ad una denuncia presentata dall'allora presidente della Cassa di risparmio di Bra, avvocato Carlo Sandri (dimissionario sei mesi dopo) che nel corso delle indagini si trovò a sua volta im¬ plicato nell'intricata vicenda, insieme al vicepresidente Augusto Lorenzoni e un membro del comitato di presidenza della Cassa, ingegner Carlo Fanti. Tutti e tre indiziati di favoreggiamento. Per concorso in peculato sono invece indiziati il direttore generale Giancarlo Burdese (arrestato), il commerciante Francesco Rosso (accusato anche di bancarotta fraudolenta), il ragioniere capo della banca, Carlo Cugnolio, il responsabile della filiale di Sommariva Perno, Lorenzo Ruffino e il funzionario della Cassa, Carlo Dutto. Infine, indiziati di corruzione continuata, il notaio Giuseppe Zavattaro e l'ex segretario comunale di Bra, Carmelo Composto; mentre per concorso nel medesimo reato sono indiziati due dipendenti del municipio di Bra: l'ex messo Franco Vidali e il messo Francesco Bueml. Difficile riuscire a fare un po' di luce sulla complessa' storia sbloccata a distanza di due anni con un colpo di scena (l'arresto di Burdese) che, seppure non imprevisto — come ha sostenuto il suo difensore — ha sollevato scalpore in città, dove la sua famiglia è una delle più note e stimate. Il padre, Vitalino, aveva ricoperto in passato la stessa carica alla direzione dell'istituto. Sette anni fa Giancarlo Burdese aveva vinto un concorso e ottenuto la nomina. In un primo tempo, sostengono i conoscenti, non voleva accettare l'incarico perché, essendo molto emotivo e nervoso, nutriva qualche apprensione. Quando è scoppiato lo scandalo era stato destituito. Contro questo provvedimento, Burdese si era rivolto al pretore, intentando una causa di lavoro. Nel corso del dibattimento, il pretore, ritenendo che fossero emersi elementi interessanti ai fini dell'inchiesta per far luce sull'ammanco dei due miliardi e mezzo, aveva trasmesso un «rapporto informativo» al magistrato incaricato dell'indagine sullo scandalo, ordinando nel contempo che il direttore venisse reintegrato nel suo incarico, dal quale venne però sospeso subito dopo dal consiglio di amministrazione della Cassa. Sposato e padre di due figli. Giancarlo Burdese, direttore generale momentaneamente sospeso, lavorava come consulente presso una Casa editrice di Trinità di Fossano. Nel corso della causa di lavoro, discussa nell'aprile dell'anno scorso, si era delineata quella che, a giusta ragione, si può ritenere la linea difensiva del direttore generale. In quella occasione, infatti, Burdese aveva sostenuto che irregolarità sul conto del commerciante Rosso erano già avvenute prima ancora che egli fosse nominato direttore, e di questo era a conoscenza il consiglio di amministrazione. Nella sua ordinanza il pretore ne fa esplicito riferimento, là dove afferma che -due consiglieri di amministrazione della Cassa, almeno per una parte dello scoperto sul conto Brezzo-Rosso (n.d.r.. Brezzo è il cognome della moglie del commerciante) e relativamente al periodo ottobrenovembre 1974, vennero a conoscenza di irregolarità di gestione del conto». Uno scoperto, si dice, di circa 200 milioni, di cui però nulla era trapelato al di fuori della banca. Sembra, dunque, che da tempo il commerciante potesse manovrare a suo piacimento il proprio conto, prelevando ingenti somme senza garanzie di copertura. Nel pasticcio sono finora coinvolte una dozzina di persone: pare che il giudice istruttore abbia già pronto almeno un altro mandato di cattura. Chi seguirà in carcere il di-1 rettore? Gli inquirenti si trincerano dietro la rigida barriera del segreto istruttorio: le persone incluse, in un modo o nell'altro, nell'elenco dei sospetti, non rispondono o non si fanno trovare. La moglie del commerciante Francesco Rosso dice a tutti che il marito è fuori per affari. Non sa dove sia andato, j j