Tutti rincorrono il marco seconda moneta di riserva di Tito Sansa

Tutti rincorrono il marco seconda moneta di riserva Tutti rincorrono il marco seconda moneta di riserva Bonn, se dovesse continuare la tendenza a considerare la divisa tedesca come perno di investimento, potrebbe trovarsi in difficoltà DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Con fierezza — ma ancor più con preoccupazione — la Banca Federale di Germania constata nella sua relazione mensile che il marco tedesco ha assunto involontariamente il ruolo di moneta di riserva finora tenuto dal dollaro. E' diventato quasi la «riserva della moneta di riserva» osserva la Bundesbank, la quale peraltro al momento in cui ha dato alle stampe il suo rapporto non sapeva ancora che l'Iran avrebbe annunciato di non accettare più dollari in pagamento per le sue esportazioni petrolifere e di puntare sul franco svìzzero, sul franco francese e sul marco, il die probabilmente provoclierà una nuova fuga dalla moneta americana. Il marco — come risulta dai dati forniti dalla Bundesbank — è diventata la seconda moneta di investimento, dopo il dollaro, sia pure a grande distanza. La media delle riserve in marchi di istituti monetari stranieri era alla fine del 1978dell'11,3 per cento del totale, contro il 7,6 per cento del 1974, ed è valutata in almeno 50 miliardi di marchi (circa 22 mila miliardi di lire). Un tempo la seconda moneta di riserva era la sterlina (il dieci per cento del totale), alla fine dell'anno scorso il ruolo della valuta britannica era ridotto a circa U2per cento. Nel suo rapporto la Banca Federale di Germania rivela ancìie die l'apprezzamento' internazionale di cui gode il marco, è tale elle sempre più risparmiatori — governi, bancìie e privati — investono i loro capitali in titoli tedeschi quotati all'estero (per altri 50 miliardi di marchi) e soprattutto sul mercato interno della Germania, dove nel giro di soli quattro anni sono raddoppiati, toccando la cifra astrnomica di 185 miliardi di marchi pari a oltre 83 mila miliardi di lire italiane. Data la relativamente limitata capacità di assorbimento del mercato tedesco e il rischio (cui ha accennato il ministro dell'Economia conte Otto Lambsdorff) die la valuta bloccata negli Stati Uniti venga trasferita altrove, la Bundesbank si appella agli Stati Uniti a «riassumere il ruolo attualmente abbandonato di moneta di riserva», poiclié altre soluzioni, come per esempio un sistema di diverse monete di riserva «sarebbe un edificio estremamente instabile ». Per gli esperti della Banca Federale, il dollaro è «la moneta guida naturale» perclié gli Stati Uniti, grazie alla loro potenza economica e finanziaria, sono l'unico Paese in grado di garantire «al resto del mondo sicurezza e disponibilità di riserve senza che la loro politica venga toccata in maniera sensibile da fluttuazioni internazionali di capitali». Se invece dovesse continuare la tendenza (accentuatasi nel 1979) di considerare il marco tedesco come moneta di investimento, la politica economica della Germania e dei Paesi uniti nello Sme verrebbe a trovarsi in difficoltà. Tito Sansa

Luoghi citati: Bonn, Germania, Iran, Stati Uniti