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Ordinato al neofascista dell'assassinio Petrone di assistere al processo Prima udienza ieri in assise a Bari Ordinato al neofascista dell'assassinio Petrone di assistere al processo BARI — E' cominciato ieri mattina davanti alla Corte d'Assise di Bari il processo per l'uccisione del giovane comunista Benedetto Petrone, compiuta la sera del 28 novembre 1977 in Piazza Libertà, nel centro del capoluogo pugliese. Il neo fascista Giuseppe Piccolo, presunto omicida, era assente: aveva chiesto, qualche giorno fa. di non essere presente al processo «per motivi di salute». Il presidente della Corte d'Assise. Sarro. aveva allora disposto, su richiesta del pubblico ministero. Piccioli, un'indagine conoscitiva presso la direzione sanitaria dell'ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), dove Piccolo è rinchiuso, per accertamenti sul suo stato mentale. I sanitari hanno fatto conoscere il loro giudizio: il neofascista «è in condizioni di intendere e di volere». Anche gli altri sette giovani missini imputati di favoreggiamento personale nei riguardi di Piccolo erano assenti. Dopo gli interventi di uno degli avvocati di parte civile, Mario Russo Frattasi e del difensore di Piccolo, Luigi Pranza, la Corte si è ritirata per decidere sulla necessità della presenza del neofascista ai fini dibattimentali. E' stato cosi deciso che Piccolo dovrà, ai sensi dell'art. 429 del codice di procedura penale, essere «tradotto coattivamente» a Bari, per assistere alla prossima udienza fissata per venerdì. Mentre la Corte decideva in camera di consiglio, sulla necessità della presenza del principale imputato per l'omicidio Petrone, in aula giungeva l'eco della manifestazione studentesca indetta ieri mattina dalle organizzazioni di sinistra. Circa duemila giovani sono sfilati in corteo nei pressi del tribunale: la manifestazione era stata organizzata dal pei. dalla Fgci. dal Movimento lavoratori