Solo un perito è certo che Negri telefonò per le «Br» a casa Moro di Sandra Bonsanti

Solo un perito è certo che Negri telefonò per le «Br» a casa Moro I risultati degli esami compiuti sulla voce del professore Solo un perito è certo che Negri telefonò per le «Br» a casa Moro Oscar Tosi parla di «un alto livello di certezza» (80%) - Gli esperti italiani: «Somiglianze, non certezza» - Completamente scagionato Nicotri - Forse altre perizie ROMA — Per Oscar Tosi, perito italo-americano, «la voce di Negri è la stessa voce del chiamante sconosciuto numero due, cioè di colui che il 30 aprile telefonò alla famiglia Moro con alto livello di certezza». Per gli esperti Roberto Piazza. Giovanni Ibba e Andrea Paoloni prove ed esami compiuti «hanno fornito nel loro insieme un risultato che, ferme restando le riserve avanzate a proposito del significato ad essere attribuibile, sta ad indicare l'appartenema ad una stessa classe delle voci dell'imputato Antonio Negri e dell'ignoto telefonista a casa Moro, non escludendo quindi la possibilità che esse possano essere attribuite ad uno stesso parlatore». Accanto alla sicurezza del ricercatore Tosi, che ha compiuto i suoi esami presso l'Università del Michigan, la prudenza dei periti italiani, i quali sono partiti da una premessa diversa sulla possibilità di identificazione della voce attraverso la registrazione di una telefonata. Un'incertezza che si riflette anche nelle perizie degli esperti linguisti Tullio De Mauro e Walter Belardi. Per De Mauro, il linguaggio del telefonista rivela una mistura di tratti settentrionali e centrali, riconducibili, questi ultimi, a un'area umbro-marchigiana. Per Belardi, invece la telefonata «è in italiano settentrionale, rivela un buon livello culturale pur se la sintassi è spesso sconnessa...»; sintomatica è infine, per Berlardi, la frase «noi crediamo che invece ormai i giochi siano stati fatti» che sarebbe «decisamente improbabile in bocca ad un italiano che non conosca molto bene per pratica continua la lingua francese». Di. fronte a risultati che non si prestano ad una univoca interpretazione, è possibile che il consiliere istruttore Achille Gallucci chieda un supplemento di perizia. Le conclusioni dei vari periti sono precedute da premesse esplicative. Oscar Tosi ha scritto: «La voce del chiamante sconosciuto è quella del professor Negri entro una probabilità superiore all'SO per cento. Al riguardo è bene precisare che alla prova d'ascolto vengono chiamati più esaminatori i quali, pur essendo altamente qualificati per le loro cognizioni in campo fonetico, non possono trarre un giudizio di certezza in una prova affidata soltanto a valutazioni soggettive. Ma pur non potendosi disconoscere che la risposta di un solo esaminatore anche se positiva, possa esser frutto di errore, la probabilità di errore deve ritenersi al massimo grado ridotta quando gli esaminatori, come in questo caso, abbiano dato unanimemente un giudizio di identità tra la voce dell'ignoto eia voce dell'imputato». La conclusione positiva nei riguardi di Negri è preceduta da una conclusione che scagiona Giuseppe Nicotri. Dice Tosi: «La voce di Nicotri è diiiersa dalle voci dei chiamanti sconosciuti con alto livello di certezza». Sempre secondo l'esperto italo-americano, su otto telefonate registrate durante il caso Moro, la prima e la seconda sono diverse tra loro (la seconda sarebbe quella di Negri): mentre la terza, quarta, quinta, sesta, settima e ottava furono fatte tutte dallo stesso telefonista, che non è Nicotri. Anche per i periti italiani, non sembra probabile che il giornalista padovano abbia parlato al telefono col professor Trino e don Mennini. «I dati globali indicano come scarsaiiìente probabile l'attribuzione delle due voci a uno stesso parlatore». Ibba, Piazza e Paoloni hanno fatto precedere le conclusioni da alcune considerazioni. «Allo stato attuale non è possibile stabilire con assoluta certezza da un esame comparativo di voci comunque effettuato se un dato campione fonico appartiene o meno a un determinato parlatore. Possono esistere altre voci che presentano le stesse caratteristiche di similitudine riscontrate per i campioni confrontati». Sandra Bonsanti

Luoghi citati: Michigan, Roma