Sei anni allo «scapolo d'oro» che cercò di uccidere ramante

Sei anni allo «scapolo d'oro» che cercò di uccidere ramante La sentenza a Napoli contro il radiologo play-boy Sei anni allo «scapolo d'oro» che cercò di uccidere ramante Tentò d'annegare in mare la donna (una bella jugoslava ventottenne) dopo averla narcotizzata - Assolto il presunto complice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Sette ore di camera di consiglio per decidere la sorte del professor Alfonso Mungo, 49 anni, docente universitario e chirurgo di un ente assistenziale, in carcere dal gennaio 1978 sotto l'accusa di aver tentato di uccidere (con la complicità di un suo cliente) l'amante, Gordana Pavic, 28 anni, un'avvenente slava, sposata e separata dal marito. Dopo averla percossa e narcotizzata in auto, il medico l'avrebbe scaraventata in mare dalla banchina del porticciolo di Acquamorta a Monte di Procida. La Pavic, esperta nuotatrice, riuscì a salvarsi e da quel momento si trasformò in una implacabile accusatile rivelando particolari scabrosi sulla loro relazione e sul tenore di vita del professor Mungo. I giudici della prima sezione della corte d'assise lo hanno riconosciuto colpevole di tentato omicidio e lo hanno condannato a sei anni e mezzo di reclusione di cui due anni condonati. E' stato invece assolto, per insufficienza di prove, Luigi Ruggero, 34 anni, presunto complice nel piano delittuoso. n pm dottor Di Maio, nella requisitoria, aveva proposto per il medico due anni e due mesi chiedendo che l'accusa di tentato omicidio fosse derubricata in sequestro di persona e violenza privata. Il reato di lesioni volontarie si era invece estinto' per sopravvenuta amnistia. Prima che la corte si ritirasse in camera di consiglio, il presidente Lo Schiavo ha chiesto all'imputato se avesse qualcosa da dire a sua discolpa. • Una cosa è certa — ha detto il professor Mungo — non ho mai voluto uccidere la Pavic». — Siete allora colpevole di qualcos'altro?, ha insistito 11 presidente. «Di nulla — ha replicato il professionista. — Sono innocente-. E' stato già preannunciato il ricorso in appello ma per il professor Alfonso Mungo — lo «scapolo d'oro» napoletano — i guai con la giustizia non sono finiti. Dovrà subire un nuovo procedimento penale per avere in aula pubblicamente indicato l'amante Gordana Pavic come ladra di gioielli e preziosi del valore di 25 milioni sottratti dalla sua cassaforte al tempo del legame sentimentale. I giudici hanno assolto la bella jugoslava dall'imputazione di furto riconoscendo che aveva detto la verità anche a proposito dei gioielli di cui il professionista, a suo tempo denunciandone la scomparsa, era stato risarcito' da una società assicuratrice. La slava, che ha intascato 12 milioni per non costituirsi parte civile, nel corso del dibattito non ha rinunciato al ruolo di accusatrice né ha mai minimamente modificato la drammatica versione dei fatti di cui era stata protagonista. Ieri alla lettura della sentenza era assente. «Con questa storia — aveva confidato al suo legale — non voglio più avere nulla a che fare-. Nel corso del dibattito i due amanti si sono scagliati infamanti accuse di vizi e perversioni. Inutilmente il medico, che manteneva rapporti con le più fascinose donne della jet-society napoletana, ha cercato di apparire la vittima di una macchinosa vendetta. Sembra che avesse ottenuto punti a suo favore quando il perito d'ufficio aveva riferito alla Corte che se la Pavic fosse stata narcotizzata non avrebbe potuto nuotare e salvarsi, una tesi a cui i giudici hanno dato scarso credito. a. 1.

Persone citate: Alfonso Mungo, Di Maio, Lo Schiavo, Luigi Ruggero, Pavic

Luoghi citati: Monte Di Procida, Napoli