Napoli non ha speso una lira dei 120 miliardi assegnati per lottare col «male oscuro» di Francesco Santini

Napoli non ha speso una lira dei 120 miliardi assegnati per lottare col «male oscuro» Mentre negli ospedali non c'è un posto libero Napoli non ha speso una lira dei 120 miliardi assegnati per lottare col «male oscuro» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Nei bassi è tornata la paura di ogni inverno: quella della mortalità infantile, e la città denuncia un nuovo scandalo: dei 120 miliardi stanziati dal governo per combattere a Napoli la «virosi respiratoria» nulla ancora è stato speso. Le piogge e le raffiche di vento invernali hanno riportato sul golfo lo spettro del ..male oscuro»: 81 bambini uccisi l'anno passato da un «coma improvviso e irreversibile». La situazione è allarmante. Le corsie dell'ospedale Santobono sono esaurite: bronchiti, influenze. Il primario del maggior nosocomio per l'infanzia, prof. Mario Berni Canani, lancia un appello: «Tutti i posti-letto del Santobono sono occupati — dice —, non possiamo far fronte ad alcuna emergenza». Suggerisce un'indagine virologica a tappeto e conclude: «Ci troviamo di fronte ad una situazione endemica: è necessario un piano straordinario per le guardie pediatriche permanenti». Il pericolo è che le donne dei bassi tornino a prendere d'assalto gli ospedali e il prof. Berni Canani teme che «lapsicosi dilaghi». Dice l'assessore regionale alla Sanità, il democristiano Armando De Rosa: «E' una vergogna che a Napoli la gente dei bassi viva con servizi igienici inesistenti, in ambienti umidi, nell'arretratezza soffocante. 1120 miliardi di Roma non sono stati né utilizzati né assegnati. Ma, comunque, nullaandràai bassi». La Commissione igiene e sanità della Camera indicava, l'anno passato, al primo punto della sua relazione, la necessità di risanare le abitazioni malsane. Le indicazioni dei parlamentari che avevano percorso il «ventre» di Napoli sono state disattese. Nessun intervento abitativo è stato deciso e, per dividere i miliardi strappati a Roma sull'onda del «male oscuro», non è stato neppure interpellato il coordinatore della Commissione regionale di studio sulla mortalità infantile, De Arcangelis. Afferma il presidente della giunta, il democristiano Ciro Cirillo: «Nove mesi di crisi hanno paralizzato la macchina amministrativa della Regione; cosi i quattrini della virosi sono finiti in opere già finanziate: saranno spesi per completare fognature e ospedali, serviranno per coprire gli aumenti di prezzo che necessariamente si ripropongono nei tempi di realizzazione». I miliardi piovuti da Roma su Napoli giacciono nelle banche e l'assessore ai Lavori Pubblici, il socialdemocratico Caria, dichiara: «£' importante chiudere al più presto il discorso sulla virosi: tra sei mesi siamo in campagna elettorale. Non possiamo mostrare il fianco alle accuse di ritardo». Vorrebbe, Caria, avviare al più presto i lavori di completamento di alcuni ospedali e della rete fognaria di molti Comuni del golfo. «Abbiamo diviso equamente le somme — dice — tra le Province». Nell'elenco, molti sono i Comuni esclusi dalla mappa del «male oscuro», ma l'assessore ribatte: «Hanno avuto casi di virosi non mortale, s'è tenuto conto anclie di questo». Con i miliardi dell'epidemia infantile, era intenzione degli amministratori arrivare all'ampliamento di un mattatoio e alla ristrutturazione del cimitero di un Comune vesuviano: «Per queste opere — dice l'assessore Caria — all'ultimo momento siamo riusciti a trovare altri finanziamenti». Ma molto e andato anche al Salernitano e questo per motivi di clientele politiche, come sostiene l'assessore alla Sanità, De Rosa. «Sono pieno di rabbia — grida —e tutta la mia riprovazione va al Comune di Napoli che nulla ha fatto e non ha avanzato proposte; e, allora, per non lasciare i soldi a marcire nelle banche, la Regione ha deciso di destinarli ad altro, sempre, comunque, nel settore della sanità». La psicosi sale nei bassi. Le farmacie dei quartieri spagnoli sono prese d'assalto, le chiamate per i pediatri si susseguono mentre a Monte Calvario, a Forcella, alla Duche- sca si fa incetta di antibiotici al primo accenno di raffreddore. Dice l'assessore alla Sanità: «Ho fatto presente che i miliardi della virosi dovevano essere spesi per il "male oscuro" ma neppure un basso è stato risanato. Ho posto allora il problema degli ospedali». De Rosa è polemico con il Comune: «Tutto quello die è venuto fuori in mesi di attesa — racconta — è stata la decisione di portare all'estero una mostra sulla "Civiltà del basso"». Ora si accende: «Né progetti, né proposte sono arrivati da Palazzo San Giacomo ma soltanto una mostra fotografica sui gabinetti sbrecciati, sui bassi umidi, senza luce e senza aria». Dei 120 miliardi, fino ad ora null'altro s'è fatto. Lo scandalo, con le corsie del Santobono che tornano ad affollarsi, prende consistenza nella mancanza della spesa e nella ripartizione arbitraria dei fondi, del tutto svincolata dal fenomeno della virosi ma effettuata in ragione della «capacità politica» di ciascuna provincia. Per i 120 miliardi si sono fatte due delibere: la prima, nell'aprile scorso, su un totale di 100 miliardi ne attribuisce 73 a Napoli, 19 a Salerno, 7 ad Avellino, uno a Caserta. La seconda, di 20, ne dà 5 a Napoli, 6 a Caserta, due e mezzo rispettivamente a Salerno, Avellino e Benevento, ma senza rispettare le priorità indicate dalla Commissione parlamentare. In questa attribuzione, i tre quarti della spesa sono riservati alla rete idrica e alle fognature, mentre il resto viene diviso tra acquedotti ed edilizia ospedaliera. Un anno di discussioni, di faide comunali, per arrivare a finanziare zone e ospedali non toccati dalla virosi. Molti gli esempi: l'ospedale di Avellino, quello di Marcianise. quello di Amalfi. Nella pioggia di miliardi, e la stessa delibera del 6 aprile 1979 lo afferma, con la prima trancile arrivano benefici ai Comuni di Casamarciano, di Domiziano, di Quarto e Tufino, dove di «male oscuro» mai s'è parlato. Francesco Santini

Persone citate: Armando De Rosa, Berni Canani, Caria, Ciro Cirillo, De Rosa, Forcella, Mario Berni Canani