Uccisero il bambino che volevano rapire
Uccisero il bambino che volevano rapire Cominciato il processo a Milano Uccisero il bambino che volevano rapire La «gang» è accusata anche del sequestro di un bimbo svizzero avvenuto a Como MILANO — Con una udienza riservata alle formalità di avvio, è cominciato ieri davanti alla prima Corte d'Assise di Milano il processo per una serie di sequestri di persona (uno dei quali finito tragicamente) avvenuti alcuni anni fa in Lombardia. Undici le persone a giudizio per reati che, a titolo diverso, vanno dall'omicidio al tentativo di omicidio, dal sequestro di persona a scopo d'estorsione alla ricettazione, dal porto alla detenzione di armi comuni, da guerra e munizioni, dal falso al favoreggiamento. Ad otto imputati è contestata anche l'associazione a delinquere. A giudizio in stato di detenzione ci sono Giuseppe Scravaglieri, 32 anni, di Catenanuova (Enna); Alessandro Zuccaro, 31 anni, originario di Bernalda (Matera); Rocco Lanzalotta, 46 anni, di Santeramo (Bari); Maria Pia Calvani, 36 anni, di Morrovalle (Macerata); Salvatore Dell'Albani, 43 anni, di Francofonte' (Siracusa); Rosario La Porta, 39 anni, di Castel di Judica (Catania); Salvatore Quattrocchi, 29 anni, di Scillato (Palermo) e Giovanna Briganò, 36 anni, di Partinico (Palermo). A piede libero vi sono i coniugi Rosamaria Zuccaro e Antonio Fullone, residenti a Torino, mentre non si è presentato in aula l'ultimo imputato, Antonio Tomassoni, 33 anni, di Pescara, recentemente scarcerato per decorrenza dei termini sulla detenzione preventiva. Fra i fatti di causa figurano il tentativo di sequestro del commerciante Luigi Galbiati avvenuto a Bovisio Masciago, un paese della cintura milanese, il 5 aprile 1977. In quella circostanza i banditi spararono sulla vittima e l'uccisero. Il figlio Rodolfo, che si trovava col Galbiati, riuscì a sfuggire ai colpi, gettandosi tempestivamente a terra. Sarà rievocato anche il rapimento dell'industriale Elio Fattorini avvenuto il 2 marzo 1977 ad Appiano Gentile (Como) e conclusosi dietro pagamento di un riscatto di 600 milioni. Il primo episodio è contestato a Scravaglieri, Alessandro Zuccaro, Lanzalotta, La Porta e Dell'Albani. Il secondo agli stessi cinque e alla Calvani. A Scraviglìeri, Dell'Albani, La Porta, Quattrocchi e Brigano è rivolta l'accusa di aver sequestrato il piccolo Renzo Nespoli, un bimbo svizzero, che insieme al padre usciva il 15 gennaio 1977 da un galoppatoio di Grandate (Como). Il bimbo fu rilasciato senza pagamento di alcun riscatto
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