Aziende Torassa e Rexim dichiarato il fallimento

Aziende Torassa e Rexim dichiarato il fallimento Cartiera di Grugliasco e fabbrica di Leumann Aziende Torassa e Rexim dichiarato il fallimento Per la prima passivo accertato di 3 miliardi, per la seconda 5 miliardi - La crisi durava da tempo - Gravi conseguenze per l'occupazione Due grosse aziende' della cintura sono fallite nel giro di una settimana. La cartiera «Torassa» di Grugliasco, uno stabilimento in crisi ormai da più di tre anni, è stata dichiarata fallita, con un passivo che per ora si aggira sui 3 miliardi e 100 milioni, e un attivo di 2 miliardi e mezzo. A Leumann, la «Rexim» lia chiuso i battenti ed è ora presidiata da una decina di dipendenti: 4 miliardi e 885 milioni l'attivo, contro 9 miliardi e 841 milioni di passivo, un deficit di 5 miliardi che appare incolmabile. Sul piano dell'occupazione i riflessi sono gravi, anche se la crisi che ha travagliato le due aziende ha radici lontane e molti dei dipendenti impiegati hanno trovato un altro posto di lavoro. La situazione della cartiera «Torassa» appariva compromessa già nel maggio dello scorso anno, quando un centinaio dei dipendenti era stato licenziato e l'azienda messa in liquidazione. Sempre in maggio era stato nominato un commissario giudiziale, il dottor Luciano Cagnassone. L'andamento sfavorevole del settore ha avuto certo un peso nella crisi ma secondo i legali del sindacato Cgil-cartai — almeno un anno fa — c'era ancora la possibilità di recuperare il terreno perduto. La produzione della «Torassa» si basava essenzialmente su carte monolucide (usate per i grossi affissi pubblicitari), per carte colorate e anche per alcune piccole case editrici. La diminuzione del prezzo della carta, avvenuta nel recente passato, è stata provocata, secondo i dirigenti della fabbrica, da un aumento dell'offerta sul mercato, controllato dalle grosse cartiere, iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimiiiimii Anche la crisi che ha travagliato negli ultimi tempi la «Rexim» di Leumann appare senza vie d'uscita. Per il curatore fallimentare professor Piccatti «il malessere della fabbrica» (che produceva sacchi, astucci, scatole per imballaggi in carta e cartoni) ha origini lontane». Negli Anni Sessanta l'azienda è arrivata al tetto dei mille dipendenti. Meno di un anno fa i lavoratori erano 350, oggi ridotti a 150 circa, 60 dei quali donne. La cassa integrazione guadagni, di cui già godono i 150 dal febbraio scorso, sarà sostituita a partire da domani, dall'applicazione dell'art. 2 della legge 27 luglio '79, che consente di applicare il trattamento di cassa integrazione fino a un periodo massimo di due anni. La produzione è ormai ferma da nove mesi. Gli errori sono stati molteplici. L'incidenza della manodopera è stata «strepitosa», secondo alcuni esperti. Ma c'è anche da sottolineare una mancanza di scelte di fondo da parte della dirigenza della fabbrica. Nel settore cartotecnico, si fa rilevare, sono possibili due specializzazioni: flessibili (carta che ricopre gli involucri) e astucci (per qualsiasi oggetto). La «Rexim» ha continuato a produrre in tutti i due settori, senza aggiornarsi dal punto di vista tecnico né nel primo né nel secondo campo. Anche per la «Rexim» sembra difficile trovare una soluzione che consenta una ripresa della produzione e si attende un compratore degli immobili che sorgono in una zona molto allettante dal punto di vista commerciale. La verifica dei crediti per la «Torassa» è stata fissata dal giudice delegato Quaini al 18 dicembre prossimo, quella della •Rexim» dal giudice Vendittelli Casoli al 25 gennaio del 1980.

Luoghi citati: Grugliasco