«Paghiamo le paure del direttore» dicono gli agenti dell'Asinara di Remo Lugli

«Paghiamo le paure del direttore» dicono gli agenti dell'Asinara Le guardie del supercarcere fanno lo sciopero della fame «Paghiamo le paure del direttore» dicono gli agenti dell'Asinara Chiediamo, affermano, il trasferimento del dottor Cardullo - «Da parte dei detenuti subiamo ogni sorta di intimidazione» - «Le condizioni in cui lavoriamo sono sempre più disagiate» dal nostro inviato speciale PORTO TORRES —« Con• temano' a scioperare nell'unico modo che è loro consentito, con la fame, disertando , le mense. I 220 agenti di custodia del supercarcere dell'Asinara sono decisi, questa volta, ad andare fino in fondo alla loro protesta, che è una guerra aperta contro il direttore Luigi Cardullo. Vogliono che venga trasferito, lo considerano la prima causa di tutti i loro disagi: troppo duro, severo con loro, troppo tenero, condiscendente con i detenuti, soprattutto quelli «politici». « Ha paura — dicono di lui — e questa sua paura noi la paghiamo con ogni sorta di angherie e privazioni: insulti e minacce da parte di coloro die dobbiamo custodire, superlavoro, isolamento, cibo pessimo, impossibilità di poter godere dei più. elementari diritti». Parlano anonimamente, non vogliono dlre i ior0 nomi ,„,„„„„ ,„™:,or,n« t.-a=i. temono rappresaglie. L'Asinara è lontana, un'ora e mezzo di motonave da Porto Torres, un'ora di motobarca da Stimino, ma praticamente irraggiungibile per chi non ha una speciale autorizzazione: le imbarcazioni non attese nell'isola sono accolte a colpi di mitraglia quando superano il miglio dalla costa. Non si può certo andare a cercare gli agenti in casa loro (abitano tutti sull'isola, anche quelli che sono coniugati), bisogna attenderli ai porti di sbarco, ma arrivano di rado e se arrivano cercano di sfuggire, temono là denuncia diretta, firmata, preferiscono la telefonata alla redazione, senza nome e senza immagine. «Colpa del regime di terrore che pesa su di noi — si giustificano —. Si so che il direttore sta preparando trasferimenti in massa e per molti, specie per quelli sposati, può disturbare il fatto di dover trapiantare da un'altra parte la famiglia». I cedimenti del dott. Cardullo nei confronti dei detenuti consisterebbero in questo: riduzione al minimo dei controlli sui famigliari che li vanno a trovare: abolizione della presenza delle guardie agli incontri tra carcerati e congiunti. Per cui. secondo gli agenti, c'è costantemente il pericolo che durante queste visite avvengano del passaggi di armi o di altri ordigni che poi verrebbero usati contro di loro. La rivolta del 2 ottobre scorso, nel corso della quale 1 detenuti politici hanno usato contro i guardiani bombe a mano rudimentali e un coltello, insegna che le minacce possono essere attuate. A fronte di questi cedimenti a favore dei detenuti. Cardullo dimostrerebbe una durezza con gli agenti tale da fare sospettare che egli abbia invertito i ruoli. «E a nulla valgono le nostre proteste e le nostre richieste. Il vitto è pessimo, non abbiamo mezzi che ci consentano di mantenerci collegati con il resto del mondoLa motonave «Cantiello» raggiunge Porto Torres solo tre volte la settimana: se si scende il martedì, bisogna ritornare il giovedì, cosa die non sempre è ijossibile per le esi¬ genze di servizio e rimanendo a Porto Torres bisogna andare a dormire all'albergo. La motobarca va a Stintino tutti x giorni, ma a Stintino non c'è quel pullman per Porto Torres che ci era stato promesso. Dobbiamo raggiungere la città con l'autostop, un modo dì viaggiare esasperante e inconcludente». L'isolamento si fa sempre più completo. Sino a tre anni fa all'Asinara c'era l'ufficio postale, poi gli impiegati, che erano costretti a dormire nelle camerate, si sono stancati di quel trattamento e. grazie all'interessamento dei sindacati, sono riusciti ad ottenere l'abolizione dell'ufficio. C'era la scuola media «quando serviva anclie al figlio del direttore», dicono gli agenti, da quest'anno non c'è più. Sono in atto trasferimenti di guardie sposate con figli in età scolare. «Secondo noi anche questa è una manovra preordinata: si cerca di non avere piU ragazzi per eliminare anche la scuola elementare. Cioè Cardullo — insistono nella loro protesta le guardie — mira ad avere personale libero da vincoli familiari per poterlo meglio staccare dal resto della vita sociale e ridurlo ancora pia schiavo di quanto non lo sia attualmente». Con lo sciopero della fame gli agenti mirano ad avere sull'Isola, in visita, il comandante, del loro corpo e un ispettore del - ministero per poter esprimere a voce le loro richieste. Giorni fa è venuto qui il sottosegretario alla Giustizia, Costa, ma, affermano, il direttore ha fatto in modo che nessuno potesse avere contatti con lui. Oggi o domani una delegazione di cinque agenti e un sottufficiale partirà per Ro ma. Va al ministero a preseti tare ufficialmente questa do manda d'intervento superiore all'Asinara. Remo Lugli

Persone citate: Cantiello, Cardullo, Luigi Cardullo

Luoghi citati: Porto Torres, Stintino