Per i due «lanciamissili» mobilitata anche la Nato di Liliana Madeo

Per i due «lanciamissili» mobilitata anche la Nato Per i due «lanciamissili» mobilitata anche la Nato Si sospetta che gli autonomi arrestati ad Ortona fossero coinvolti in un traffico d'armi - A chi dovevano essere consegnati i bazooka? dal nostro inviato speciale CHIETI - Nuovo interro- gatorio. lunedi mattina, per Daniele Pif ano, Giorgio Baumgartner e Giuseppe Luciano Nieri, i tre autonomi romani fermati a Ortona mercoledì notte per un casuale controllo dei documenti, al termine del quale — mancando la patente ad uno di loro, cosi da richiedere un accertamento più accurato —era stata trovata unu. cassa (di abete del centro Europa) contenente due lanciamissili aria-terra di fabbricazione sovietica. La decisione di sentire nuovamente gli imputati è stata presa dal procuratore della Repubblica dr. Abrugiati sulla base dei «nuovi elementi emersi durante l'inchiesta». Per il momento non si conoscono né i nuovi elementi acquisiti né l'atteggiamento che gli autonomi assumeranno di fronte alle contestazioni che gli verranno mosse, non si sa insomma se essi insisteranno nella versione dei fatti l'inora fornita: che cioè Pifano viaggiava su un'auto e gli altri due su un'altra, che il primo non sapeva nulla della cassa, «rinvenuta sull'autostrada e caricata dopo un'occhiata sommaria all'interno, dedmenào che forse conteneva strumenti ottici di valore, quindi rivendibili».. La versione non ha convinto francamente nessuno. Né a Roma, negli ambienti stessi dell'Autonomia dove Pifano è riconosciuto come leader delle lotte sindacali all'interno del Policlinico, né fra gli iriQUirenti. che hanno mobilitato'—oltre ai servizi segreti gli uomini di Dalla Chiesa e del controspionaggio, comandi della Natp e esperti balistici i quali dovrebbero spiegare se gli ordigni1 (ciascuno vale intorno al mezzo miliardo) erano destinati al mercato in- ternazlonale oppure a sostenere le lotte di liberazione di alcuni Paesi (tesi avallata dalle istruzioni soltanto in lingua inglese che accompagnavano i missili). Tutti più o meno apertamente ipotizzano che 1 tre abbiano effettuato un trasporto su commissione. Viene scartato che essi potessero dirigersi verso un qualsiasi obbiettivo contro cui usare i missili, n problema cui si deve trovare risposta è questo: per conto di chi gli autonomi compivano l'operazione, dove avevano prelevato la cassa e dove dovevano consegnarla. Nelle tasche di Pifano sono state trovate 400 mila lire e 10 marchi, in quelle di Baumgartner 400 dollari: il resto di un acquisto pagato ,con valuta straniera? Alcuni hanno avanzato l'ipotesi che la «pietosa bugia» recitata dai tre davanti a carabinieri e magistrato abbia un qualche fondamento, che essi abbiano prelevato ad un certo punto la cassa per consegnarla a qualcuno che forse non si è fatto trovare all'appuntamento o che si preparassero a proseguire, per Roma o per la Calabria. Potrebbero essere state le Br, a chiedere questa prestazione, rivolgendosi a persone impegnate su altri fronti dell'ultrasinistra, ma con cui esiste un collegamento almeno logistico. E' una tesi che porrebbe in nuova lucei rapporti fra Br e Autonomia, e avrebbe — se confermata — non pochi riflessi su altre indagini, compresa quella del ..7 aprile». Secondo altri, i tre autonomi compivano un'operazione di «internazionalismo militante», lavoravano per far giungere a qualche movimento clandestino in Europa o Medio Oriente micidiali strumenti di guerra. E' una tesi che che darebbe una spiegazione a un'operazione che negli ambienti stessi delll'Autonomia appare incomprensibile, senza connessione con le precedenti esperienze di Pifano. Resta il problema del percorso. Secondo la pista più credibile per gli inquirènti, i missili' sono stati caricati, a Òrtonà. in questo porto', 'dove attraccano ' navi di mèdia stazza, la Guardia di Finanza finisce il servizio alle 22 e riprende alle 7 del mattino. «Praticamente è porto franco» ammette il tenente colonnello dei carabinieri Saracino. I carabinieri perlustrano, ad orari fissi, la terraferma. Per andare In mare non dispongono di mezzi che si allontanino più di qualche chilometro. C'è un vuoto, tra il momento dell'arrivo delle macchine al casello dell'autostrada e 11 loro ricongiungersi sulla piazza di Ortona. In quella mezz'ora il pulmino potrebbe aver caricato la cassa, sia al porto, sia in qualche altro luogo dove era stato preventivamente depositata. Una delle piste che senza successo gli inquirenti stanno seguendo è quella di una nave libanese, che proveniva da Capodistria ed era diretta a Beirut. Alle 12 di giovedì il comandante si è presentato dai carabinieri annunziando che doveva salpare, invitando a effettuare eventuali controlli, che furono eseguiti. A bordo erano stati caricati indumenti. La nave prese il largo ed è praticamente sparita. Liliana Madeo

Persone citate: Baumgartner, Dalla Chiesa, Giorgio Baumgartner, Giuseppe Luciano, Ortona, Pifano, Saracino

Luoghi citati: Beirut, Calabria, Europa, Medio Oriente, Ortona, Roma