Lo studente ucciso a Milano dai fascisti

Lo studente ucciso a Milano dai fascisti Continua il processo Lo studente ucciso a Milano dai fascisti MILANO — Per pochi minuti, nell'udienza di ieri al processo contro 1 nove neofascisti accusati dell'uccisione dello studente Gaetano Amoroso, è stato ancora alla ribalta Angelo Croce, accoltellatore confesso anche se ha detto che fu la vittima a lanciarsi contro di lui rimanendo infilzato. Croce anche ieri ha continuato disinvolto a rispondere alle domande. Pareva seccato se la parte civile insisteva su alcuni particolari; cosi non ha specificato di che tipo fosse il suo coltello ('forse a serramanico» ha detto alla fine) e ha dovuto aspettare l'Imbeccata di un legale (poi fatto uscire dal presidente) per ricordare se tagliava solo da un lato o da entrambi, particolare importante per stabilire se quella sera i pugnali usati erano uno o piti. Su Croce, il personaggio più interessante in assenza di Gilberto Cavallini, latitante, è stata anche compiuta una perizia psichiatrica che conclude giudicandolo, capace di intendere e di volere al momento del fatto. Figlio di un invàlido della Repubblica Sociale Italiana, ex militare della decima Mas, si era arruolato in marina facendosi congedare per assistere 11 padre anima-1 lato rimasto solo anni fa. quando la moglie se n'era an- i data «per via di un amante» j come riferisce il ragazzo. Croce tentò il suicidio due '■ volte con dei barbiturici, a 17 j anni, in un periodo di depres- ] sione. Il suo solo interesse, se- ■ concio il perito, è la politica e la sua fede è attestata da un'aquila nazista che tiene appesa al collo. Di intelligenza media, è la conclusione. | anche se vicina ai livelli inferiori e di pensiero angusto. Gli altri interrogati di ieri (Fraschini e Forcati) non hanno aggiunto nulla alla ricerca della verità. Hanno insistito sulla casualità dello scontro, sulla mancanza di bellicosità da parte loro e sul fatto che 1 verbali del primo interrogatorio sono inesatti. Uno ha anche detto di non 1 interessarsi di politica, argoi mento che non potranno cer' to invocare gli imputati Folli e Cagnani i cui scritti sono ap; parsi sul periodico A.S. (Azione e Solidarietà) insieme ad una missiva «dall'esilio» dì , Sandro Saccucci e a un'altra di Nando Ferrari. m.f.

Persone citate: Angelo Croce, Cagnani, Fraschini, Gilberto Cavallini, Nando Ferrari, Sandro Saccucci

Luoghi citati: Milano