Una tassa ingiusta di Eugenio Palmieri

Una tassa ingiusta Una tassa ingiusta (Segue dalla 1* pagina) ra certo se il provvedimento sarà presentato sotto forma di decreto o di disegno di legge: sicuramente eviterà un vuoto legislativo e quindi il blocco del gettito dell'imposta che i calcoli dello stesso Ministero avrebbero stimato in 400 miliardi. La sentenza depositata ieri nella cancelleria di Palazzo della Consulta risolve in un sol colpo tutta una serie di questioni sostanzialmente identiche o strettamente connesse, sollevate dalle 49 ordinanze di varie commissioni tributarie. La legittimità dell'Invim risulta inattaccabile.. Sono invece incostituzionali gli articoli 14 ed 8 della legge dicembre '77 che ha elevato al 10% la detrazione annua consentita. Si tratta, come si vede, delle norme che determinano la base imponibile netta dell'imposta mediante detrazioni percentuali fisse commisurate ad anni, o frazioni di anno, del valore iniziale della casa, e non al graduale aumento di valore verificatosi nel corso del tempo. Secondo la Corte Costituzionale questi parametri «rigidi» di calcolo non vanno bene. Spetta adesso a Reviglio correggere i difetti strutturali del sistema di calcolo. Restano delusi i proprietari che speravano in un pronunciamento favorevole ad una totale abolizione: la sentenza riafferma la necessità di una contribuzione proporzionale alle loro capacità. I giudici dì Palazzo della Consulta si sono invece preoccupati della possibilità di un trattamento discriminatorio. Con il sistema vigente sino a ieri, venivano sfavoriti coloro che intendevano acquistare una casa nei prossimi anni. In particolare, sostiene la sentenza, dall'attuale meccanismo derivano «conseguenze aberranti- soprattutto perché l'incidenza delle detrazioni fissate in misura costante «non è proporzionata all'effettivo incremento e nemmeno alla parte di esso ascrivibile alla progressiva diminuzione del potere di acquisto della moneta-. Sostanzialmente positivo il commento della Confedilizia mentre per l'Uppi (Unione dei piccoli proprietari immobiliari) la sentenza rende indispensabile l'avvio di una revisione completa del meccanismo fiscale che grava sulle case. II problema delle tasse sulle 'abitazioni continua a convo¬ gliare l'attenzione dei partiti e delle forze sociali e si accentuano le critiche nei confronti del «tecnico» Reviglio. L'aumento dei coefficienti di rivalutazione delle rendite catastali, ad esempio, colpirà specialmente chi abita il proprio appartamento e i proprietari delle case di villeggiatura che scontano un'imposta quasi doppia. L'impressione è che da una parte si tenti la carta dell'edilizia per rilanciare l'economia senza pregiudicare la bilancia dei pagamenti e dall'altra si penalizzi fiscalmente il settore senza un convincente coordinamento. Sicuramente l'attuale ministro delle Finanze non manca di coraggio. Lo fanno rilevare in una nota i socialisti che sottolineano come la responsabilità di una trasformazione delle strutture economiche ricada su chi per anni ha lasciato marcire l'apparato statale. Tuttavia nella linea seguita da Reviglio non mancano «momenti di squilibrio». E' certo che quando si parla di tasse, mentre l'evasione è ancora uno scandalo, forze sociali e partiti reagiscono con una prontezza spesso sospetta. I liberali sostengono che è del tutto inopportuno l'inasprimento del carico fiscale sulle case con l'aumento delle rendite catastali e sono nettamente contrari a questo nuovo onere per il settore immobiliare che ingiustamente è aggravato da una serie di norme particolarmente punitive. Eugenio Palmieri

Persone citate: Reviglio