Teheran

Teheran Teheran (Segue dalla 11 pagina) coni ormare né .smentire che siano stati percossi. A Washington, il presidente Carter, che ha annullato la sua visita in Canada a causa della gravità della crisi, continua a escludere l'impiego della forza. Ma la sua strategia dell'attesa e del compromesso è una corsa contro il tempo. L'opinione pubblica Usa comincia infatti a dare segni d'insofferenza, e drammatici incidenti si sono già verificati tra gruppi di destra e studenti iraniani. Anche gli organismi americani più responsabili stanno optando per la linea dura. Il Congresso, l'ex segretario di Stato Kissinger, i rivali di Carter per la presidenza. Kennedy compreso, auspicano «sangxie freddo*. Ma i sindacati portuali e quelli aerei hanno già boicottato navi e apparecchi iraniani, obbligandoli a dirottare verso il Canada. Per le strade appaiono striscioni con su scritto -Iraniani lornatevene a casa* e « Ti consegneremo Carter, ma non io Scià-. Anche il tono di alcuni giornali, prima favorevoli alle trattative, sta cambiando. Nello sforzo di prevenire un peggioramento della situazione, il Presidente ha voluto incontrare al dipartimento dì Stato alcune delle famiglie degli ostaggi. Sul colloquio, i portavoce hanno rivelato molto poco, ma pare che sia stato teso ed emotivo. Se la rabbia popolare esplodesse negli Stati Uniti, Carter non potrebbe più trattare. Ennio Carello

Persone citate: Ennio Carello, Kennedy, Kissinger

Luoghi citati: Canada, Stati Uniti, Teheran, Usa, Washington