La procedura che ha portato al decreto e la sorpresa del nuovo provvedimento di Francesco Bullo

La procedura che ha portato al decreto e la sorpresa del nuovo provvedimento La Yieenda dei fi! della Fiat: seme ha reagite la fabbrica e la città La procedura che ha portato al decreto e la sorpresa del nuovo provvedimento Il pretore Angelo Converso ha ordinato la reintegrazione nel posto di lavoro di 47 operai licenziati dalla Fiat; l'azienda ha annunciato che 11 licenzierà nuovamente, con lettere motivate. Questi 1 due fatti che hanno caratterizzato la giornata di Ieri. La decisione della Fiat, resa pubblica nel tardo pomeriggio, annulla, in un certo senso, il decreto del pretore che ha già fissato per il 16 novembre l'udienza tra le parti, che si terrà lo stesso. Per il momento non c'è ancora niente di definitivo e di preciso. Per chiarezza, facciamo la cronaca della giornata, partendo, cronologicamente, dalla decisione del pretore, presa Ieri mattina. Del sessanta operai licenziati che hanno fatto causa alla Fiat, 47 dovranno essere provvisoriamente reintegrati nel posto di lavoro entro il 14 novembre. Quarantino di questi lavoratori sono difesi dagli avvocati della Firn, gli altri sei fanno parte del gruppo di «dissidenti* che si è affidato ad un «collegio legale alternativo». Per 1 restanti tredici il giudice non si è ancora pronunciato perché la documentazione da loro presentata è insufficiente: manca in particolare il telegramma di licenziamento e la dichiarazione del redditi. Oli interessati hanno tempo fino a questa mattina per completare il proprio fascicolo. Se lo faranno, non è escluso che già sabato 11 pretore ordini anche per loro 11 rientro in fabbrica. I motivi del provvedimento sono Illustrati in tre pagine. I licenziamenti devono considerarsi nulli perché non sufficientemente motivati: la semplice contestazione, uguale per tutti (•aver fornito una prestazione di lavoro non rispondente al principi della diligenza, della correttezza e della buona fede*), contrasta con l'articolo 26 del contratto di lavoro, con il codice civile In vigore dal 1942 e con i più recenti insegnamenti della Corte di Cassazione. Quindi il licenziamento è nullo e da ciò deriva l'Ininterrotta continuazione del rapporto di lavoro. La «temporanea reintegrazione» In fabbrica ha cosi effetto retroattivo dal 9 ottobre, data delle lettere di sospensione, e l'azienda è stata condannata a pagare le retribuzioni maturate fino al giorno del decreto. Il giudice spiega anche perché ha accolto la richiesta della procedura d'urgenza: 147 ricorrenti hanno dimostrato di trarre «i mezzi di sussistenza dal solo reddito dt lavoro subordinato* e inoltre 11 clamore sollevato dal caso 'rappresenta un fatto tale da rendere concretamente im¬ possibile trovare tempestivamente un altro posto di lavoro che consenta loro dt far fronte alle immediate esigenze di vita e di relazione*. A ciò si aggiungono altre due considerazioni. Da un lato, il fatto che la Fiat aveva comunicato di mettere a disposizione dei licenziati le spettanze dovute solo il 19 novembre; dall'altro, 1 tempi di un processo non ancora cominciato che avrebbero procurato ulteriore pregiudizio al lavoratori. Come si vede, 11 decreto del pretore Converso si fonda esclusivamente su argomenti di tipo formale nell'ambito della procedura d'urgenza: non entra nel merito della vicenda ed è «provvisorio». Tutto si sarebbe dovuto discutere venerdì 16 novembre, in udienza pubblica con l'Intervento della Fiat, dei licenziati e del loro legali. Ma questa fase sembra ora superata. L'azienda non ha atteso 11 processo per decidere se mantenere la causa sul binario procedurale o entrare nel merito del provvedimenti assunti portando motivazioni specifiche e prove delle accuse mosse ai 60 operai. Poco dopo che le era stato notificato 11 decreto del giudice, la Fiat ha annunciato che lnvlerà nuove lettere di licenziamento, ciascuna con la sua motivazione. Questa decisione ha colto tutti di sorpresa. «Potrebbe apparire — ha commentato l'avv. Viterbo, del collegio alternativo che difende 1 dieci "dissidenti" — come un modo per non dare corso all'ordine del giudice. Al momento è prematuro fare anticipazioni. Quando le lettere saranno arrivate, ci consulteremo con i nostri assistiti e prenderemo una posizione*. Che cosa accadrà? Oggi sapremo se i tredici lavoratori, per i quali il pretore non ha ordinato la reintegrazione, presentano i documenti richiesti e se ritengano inutile proseguire su una strada ormai sbarrata. Venerdì prossimo, l'udienza fissata si terrà in ogni caso, ma servirà soltanto a prendere atto che è -venuta meno la materia del contendere* in quanto il nuovo licenziamento annulla di fatto quello precedentemente contestato. La parola ritorna ai licenziati che potranno scegliere se accettare il provvedimento dell'azienda o impugnarlo davanti alla magistratura del lavoro. In questo caso il giudizio sarà nel merito delle singole accuse, non più sulla procedura, e si avranno tante cause individuali quanti saranno i ricorsi. Nel frattempo né i 47 né i 13 operai licenziati potranno rientrare in fabbrica. Francesco Bullo

Persone citate: Angelo Converso, Quarantino, Viterbo