Ventimiglia: polemiche per il libello razzista

Ventimiglia: polemiche per il libello razzista È anonimo e indirizzato agli immigrati Ventimiglia: polemiche per il libello razzista Calabresi, siciliani e pugliesi, che abitano nella città vecchia, protestano dicendo: «Noi siamo gente perbene c che lavora» VENTIMIGLIA — «Questa non è una Casbah». Gli abitanti di Ventimiglia Alta respingono con decisione la pesante definizione data al loro quartiere. A scatenare la polemica è stato un manifesto contro gli immigrati che vivono nella città vecchia. Un ma-, nifesto che non è stato affisso sui muri, ma del quale tutti parlano. Lo scritto è anonimo. Dice: «In Ventimiglia Alta abiterà ancora qualche famiglia di galantuomini, ma, per il resto è perfettamente inutile che le associazioni si diano da fare per valorizzare la zona». E aggiunge che «genitori e capi della comunità meridionale devono sapere come si comportano la sera i loro figli, dato che simili bravate sono frequenti». Qua! è il fatto che ha dato lo spunto a una denuncia cosi dura? Si tratta di un episodio accaduto sabato scorso. Un gruppo di amici va in un risto- rante di Ventimiglia Alta per festeggiare la leva del 1935. Al ritorno dalla cena, uno di essi trova la propria «127» col parabrezza infranto e la carrozzeria rigata. Nasce nel gruppo l'idea di una pubblica accusa. Ma è un pretesto, una ripicca personale, oppure è il sintomo di un malessere che attanaglia Ventimiglia Alta? Davvero, di notte, è pericoloso per chi non appartiene alla colonia calabrese o siciliana (c'è anche qualche pugliese) recarsi nel quartiere? Il sindaco Aldo Lorenzi, socialista, è categorico: •Bisogna sfatare la diceria che Ventimiglia Alta sia un ghetto, una Casbah». Il quartiere è formato per l'80% da immigrati. Sono «frontalieri»: quasi tutti lavorano in Francia o nel Principato di Monaco, come operai o muratori. Gli altri sono braccianti agricoli, occupati nella floricoltura. Sono finiti nella città vecchia, perchè 11 è più facile trovare casa. Gli alloggi sono vecchi e fatiscenti, gli affitti però meno cari. Non ci sono occasioni per divertirsi. Gli unici passatempi sono le carte, il biliardo, la televisione. C'è un solo momento di aggregizione all'anno, ed è costituito dalla partecipazione al corteo storico dei «sestieri» (Classa. Marina. Burgu. Campu, Conventu e Auriveu). I voti ai partiti vengono equamente divisi fra pei e de. anche se nella strada principale campeggia ancora un'insegna sbiadita del partito democratico monarcnico. I carabinieri dicono che la malavita non è più intensa che altrove. I pregiudicati sono una mezza dozzina. L'ultimo grosso fatto di cronaca nera è accaduto nel 1970: un delitto fra giocatori di carte. E gli atti di teppismo? «Certo esistono. Ma sono dovuti a bande di minorenni. I ragazzini crescono allo sbando. I genitori non possono accudirli percìiè sono tutto il giorno fuori casa al lavoro». Al bar Ra verno, uno dei ritrovi della comunità (serve solo vino meridionale) gli avventori sono dispiaciuti: «Hanno voluto infangarci. Ma qui, ciascuno si fa i fatti suoi. Ventimigliesi e turisti possono venire tranquilli. Nessuno ha mai torto loro un capello». Stefano Delfino

Persone citate: Aldo Lorenzi, Calabresi, Stefano Delfino

Luoghi citati: Francia, Principato Di Monaco, Ventimiglia