Un piano tedesco per ridurre le forze militari in Europa di Tito Sansa
Un piano tedesco per ridurre le forze militari in Europa Potrà rianimare il negoziato «Mbfr» a Vienna Un piano tedesco per ridurre le forze militari in Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Nell'ambito dell'«offensiva per il disarmo» che viene attribuita al governo di Bonn, la delegazione tedesca alla Nato ha presentato ieri a Bruxelles una proposta (definita «sensazionale» dal quotidiano General Anzeiger assai vicino al ministero degli Esteri) per un accordo provvisorio di riduzione delle truppe americane e sovietiche in Europa. La proposta tedesca, che rientra nell'ambito dei negoziati sulle armi convenzionali «Mbfr» («riduzione mutua e bilanciata delle forze») in corso da ormai sei anni a Vienna, sarebbe stata accolta — secondo il citato quoti¬ diano di Bonn — «in maniera positiva» dai più importanti alleati della Nato. A Bonn l'annuncio del nuovo passo tedesco è stato commentato con riserve tanto da esperti del ministero della Difesa quanto da quello del partito socialdemocratico. Si tratta — hanno detto — di una vecchia idea. E' stato invece salutato dall'opposizione democristiana, il cui esperto di problemi del disarmo, Alois Mertes, ha detto che «potrebbe far uscire i negoziati di Vienna dal punto morto in cui si trovano». Stando alle indiscrezioni, il progetto si articolerebbe in quattro punti: 1) In un primo momento gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica dovrebbero ritirare dall'Europa centrale rispettivamente 12.500 e 30 mila soldati (Breznev — si ricorda — ha annunciato unilateralmente il ritiro di 20 mila uomini e di mille carri armati); 2) una dichiarazione di intenti dovrebbe contenere l'impegno di ulteriori riduzioni di truppe anche di altri Paesi partecipanti ai negoziati «Mbfr» di Vienna (Germania e Benelux in Occidente, Ddr, Polonia e Cecoslovacchia all'Est); 3) in un'ulteriore dichiarazione i Paesi membri dei due sistemi di alleanza dovrebbero impegnarsi per la riduzione delle proprie truppe sulla base di un accordo definitivo; 4) dovrebbe entrare subito in vigore un accordo multilaterale per l'adozione delle misure di controllo della riduzione delle forze. Ambienti governativi di Bonn, che hanno confermato la sostanza delle anticipazioni giornalistiche, ma non 1 dettagli, hanno detto ieri sera che con la nuova Iniziativa il governo di Bonn intende allargare su una base più ampia la discussione sul disarmo. Interessante è l'identità di opinioni (fatto piuttosto raro) tra il ministero degli Esteri e l'opposizione democristiana. Ambedue salutano anche di concerto l'annuncio che la Francia parteciperà alle consultazioni. Stando cosi le cose, a Bonn ci si domandava se l'iniziativa non sia un passo del ministero degli Esteri (retto dal liberale Hans Dietrich Genscher) piuttosto che del governo di Bonn. A rafforzare quest'impressione è venuto un discorso pronunciato dal ministro degli Esteri al Lussemburgo, dove ieri è stato Insignito della medaglia d'oro per meriti europei. Genscher ha detto che la Comunità europea «non è un'alleanza militare; essa ci da la base politica ed economica per esercitare una politica di pace». Tito Sansa
Persone citate: Alois Mertes, Breznev, Hans Dietrich
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