La Stampa - Consultazione Archivio

Sembra certo: Felice Gianani sarà il nuovo direttore Abi Sembra certo: Felice Gianani sarà il nuovo direttore Abi ROMA — Una ricognizione degli effetti sul mercato del denaro delle decisioni di politica monetarla adottate lo scorso mese (aumento tasso di sconto, rinnovo vincoli credito, elevazione tassi attivi e passivi) verrà effettuata oggi dal comitato esecutivo dell'Associazione bancaria italiana (Abi). Il comitato, inoltre, formalizzerà — con la convocazione del consiglio dell'Associazione — la proposta per 11 nuovo direttore dell'Abi. Già nella scorsa riunione fu indicato il nome di Felice Gianani, attualmente direttore generale della Sace, sul quale, secondo quanto si apprende, 1 pareri raccolti in questo arco di tempo nel mondo bancario sarebbero risultati per la stragrande maggioranza positivi. Gianani dovrebbe arrivare all'Associazione bancaria entro la fine dell'anno e la sua successione alla Sace — la sezione autonoma dell'Ina per l'assicurazione dei crediti all'esportazione —sarebbe assicurata in tempi brevi in quan¬ to esistono già due candidati di rilievo: Vittorio Barattieri, attuale direttore generale del ministero Commercio estero e Fausto De Franceschi, direttore dell'Istituto nazionale per 11 commercio con l'estero (Ice). Secondo quanto si apprende in ambienti bancari, tra i due dovrebbe prevalere la candidatura di De Franceschi, il quale appare interessato a lasciare l'Ice dopo le aspre polemiche degli ultimi tempi. Risolta la questione del dìrettore generale, l'Abi dovrà poi darsi un nuovo presidente: anche questa questione potrebbe essere risolta in tempi brevi se, come ormai appare scontato, l'ex ministro Rinaldo Ossola diventerà il nuovo presidente del Banco di Napoli. Sulle questioni di ordine monetario, il discorso appare più cpmplesso: la ricognizione di oggi dovrebbe evidenziare come il mercato reagisce alle decisioni dall'alto. Secondo l'opinione diffusa nella maggioranza degli ambienti tecnici bancari, di effetti — in questo breve lasso di tempo — se ne sono registrati molto pochi. La liquidità del sistema sì mantiene elevata e questa situazione, che ormai si prolunga da qualche mese, ha l'effetto di «stemperare» le manovre d'intervento.