Equo canone: rischio di incostituzionalità

Equo canone: rischio di incostituzionalità Oggi decide la Corte Costituzionale Equo canone: rischio di incostituzionalità ROMA — La Corte Costituzionale, in udienza pubblica, si occuperà oggi dell'equo canone: ben 28 cause riguardanti le norme che regolano la locazione degli immobili urbani ed una che riguarda il rilascio delle licenze edilizie da parte dei comuni. Sarà una lunga udienza, molto attesa, dato il grande interesse sociale che la materia in discussione presenta. Relatori delle cause sono I giudici De Stefano, Maccarone, Glonfrida, Rossano, Andrioli, Bucciarelll Ducei ed Astuti. In tutte le cause si è costituita l'avvocatura dello Stato. Le norme In discussione riguardano soprattutto la esclusione dalla proroga delle locazioni dei conduttori con reddito superiore a 5.500.000-8.000.000 annui, senza tenere conto dei componenti la famiglia. La irrilevanza delle variazioni di reddito del conduttore sopravvenute al 1972 ai fini della proroga legale, le limitazioni di aumento del canone per conduttori per l'anno 1969 con un reddito non superiore a 6.000.000 Ìndici di affollamento per il blocco delle locazioni basato soltanto sulle risultanze anagrafiche. Proroga della locazione per il conduttore che abbia un reddito non superiore a 2.500.000. Cessazione della proroga in cambio di altro alloggio. Esclusione della cessazione del rapporto locatizio, per i contratti non soggetti a proroga, per necessità del locatore. Obbligo del locatore di richiedere la fissazione della data dello sfratto. Proroga della locazione. Impossibilità di aumentare il canone di affitto se non già aumentato dopo il 1* gennaio 1969. Cause per l'esecuzione dello sfratto per locazione di immobili urbani ad uso diverso dell'abitazione. Successione nel diritto di proroga della locazione.

Persone citate: Andrioli, Astuti, De Stefano, Maccarone

Luoghi citati: Roma