Condannati 2 prestasoldi titolari di «Finanziarie»

Condannati 2 prestasoldi titolari di «Finanziarie» Imputati di usura, pretendevano alti interessi Condannati 2 prestasoldi titolari di «Finanziarie» Le pene: un anno e 4 mesi (più un milione e 600 mila di multa) a un accusato e tre mesi e mezzo all'altro - Risarcite le vittime Primo processo e prime condanne di due titolari di società finanziarle coinvolte nello scandalo degli usurai. Michele Gaiotto, 45 anni, perito, con ufficio in via Sacchi 38, ha avuto un anno e quattro mesi di reclusione più un milione e seicentomila di multa. Ad Antonio Saglietti, della Fidim. corso Vittorio 108, sono stati inflitti tre mesi e mezzo di carcere e 200 mila lire di multa. Ad entrambi gli imputati è stata concessa la condizionale. Che Gaiotto e Saglietti pre-i stasserò soldi ad interessi un po' alti (a volte erano del 15 per cento al mese, come ha ammesso il perito In aula, e come risulta dai documenti sequestrati in via Sacchi) non è mai stato messo in discussione. Il nodo centrale della causa è stato, invece, lo stato di bisogno delle «vittime», condizione necessaria perché si potesse parlare di usura. E gli imputati hanno negato con energia di conoscere la situazione, non certo rosea, delle persone che si rivolgevano a loro. Glaiotto: -Ho saputo del loro stato di bisogno soltanto quando sono stato convocato in pretura dopo la denuncia». La versione dell'imputato è stata confermata dai testi, dalle presunte «vittime» del perito Gaiotto. Ha risposto un coro di •no» alla domanda del pretore Vitarl se, quando chiedevano il denaro in prestito, 1 testi informavano il titolare della finanziaria della propria situazione precaria. Le stesse persone però, meno di un mese fa. si erano espresse ben diversamente su Gaiotto e Saglietti. Ai due imputati è stata concessa l'attenuante del risarcimento del danno. Questo perché, appena venuti a conoscenza della situazione del clienti, gli imputati hanno inviato loro una lettera di questo tenore: »Ho appreso, con sorpresa, che le notizie da lei fornitemi al momento del prestito non corrispondevano a verità. Me ne spiace. Sono comunque disposto a darle una mano. Mi verserà soltanto gli interessi bancari più le spese>. Chi aveva pagato di più è stato risarcito. il pm Pasl ha chiesto 3 anni e 4 mesi per Gaiotto e 5 mesi per Saglietti. Il difensore Zaccone ha insistito con particolare energia sullo stato di bisogno delle vittime. «O non esisteva oppure non era conosciuto dagli imputati» ha detto. Una tesi non accolta dal pretore Vitari (cane. Roggia) e si può comprenderne il motivo. Certamente le persone che si sono rivolte agli imputati non l'hanno fatto per sfamare i famigliari. Ma questo non significa che non si trovassero con l'acqua alla gola. La stessa «urgenza» nel richiedere il prestito, i continui rinnovi, gli alti tassi di Interessi significavano una cosa sola: quelle persone avevano un disperato bisogno di denaro. Anche se poi, dopo 11 ri-, sarcimento, hanno sostenuto' che Gaiotto e Saglietti non erano a conoscenza della loro situazione e il pm ha giustamente parlato nella requisitoria di «euforia da risarcimento». Primo processo, prime condanne, ma ricordiamo anche un proscioglimento in istruttoria per Pericle Rossi della Italsir (difeso dall'avv. Savino Bracco) perché i fatti a suo carico «non sussistono».