La Germania respinge l'«intimidazione» Urss ma dietro le quinte si prepara a negoziare di Tito Sansa

La Germania respinge l'«intimidazione» Urss ma dietro le quinte si prepara a negoziare La Germania respinge l'«intimidazione» Urss ma dietro le quinte si prepara a negoziare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Il governo di Bonn ha respinto i tentativi di 'intimidazione' dell'Europa orientale (l'Unione Sovietica e la Germania comunista) fatti nei giorni scorsi in vista delle decisioni che a dicembre la Nato dovrà prendere sullo stazionamento dei missili Pershing e Cruise in Europa. • Certi toni non ci piacciono', ha detto il portavoce Klaus Boelling, aggiungendo tuttavia che la posizione sovietica è nota da molto tempo. Già nel maggio dell'anno scorso al castello di Gymnich, presso Bonn, Leonid Breznev e il cancelliere Helmut Schmidt concordarono sul «principio di uguaglianza», che «nessuna delle due parti (Nato e Patto di Varsavia) deve mirare a una supremazia militare». La eccezionalmente lunga intervista concessa al settimanale tedesco Der Spiegel da due consiglieri di politica estera di Breznev confermano — secondo il portavoce del governo di Bonn — la disposizione di Mosca a discutere. 'Dobbiamo prendere l'Unione Sovietica sul serio», ha aggiunto Boelling, rivolto a quei circoli politici della Germania Federale e a una parte della stampa che insistono a non fidarsi delle proposte di Mosca. Si tratta non di proposte, ma di realtà, avevano detto i due consiglieri di Breznev, Zagladin e Falin, la fase preparatoria del ritiro di truppe e di carri armati sovietici è già avviata. 'Unilateralmente» e •senza condizioni». Naturalmente, aveva aggiunto Zagladin, 'aspettiamo un'eco». L'eco che è venuta da Bonn ha provocato irritazione a Mosca. Hans Dietrich Genscher, vice cancelliere e ministro degli Esteri, ha rivolto all'Unione Sovietica un appello a prendere sul serio la volontà occidentale di negoziare sulla limitazione degli armamenti, invitando tuttavia Mosca ad abbandonare i toni minacciosi che servono soltanto a guastare il clima. 'Non il nostro riarmo suppletivo, ma il vostro riarmo anticipato è il problema», aveva detto il ministro degli Esteri tedesco. Da Mosca la Pravda ha risposto con un violento attacco contro Genscher e la Germania Federale. «Se io Nato dovesse decidere lo staziona-, mento di missili americani in Europa — ha scritto Leonid Zamiatin, un altro dei più stretti consiglieri di Breznev — contromisure sovietiche sarebbero inevitabili». Genscher veniva definito un 'demagogo», un 'travisatore della verità», il quale cerca di far credere che l'Alleanza Atlantica è costretta a un riarmo, suppletivo perché l'Unione Sovietica ha la supremazia militare. A questo punto è sembrato che il ministro degli Esteri (liberale) avesse espresso opinioni diverse dal cancelliere Schmidt (socialdemocratico) e che in seno al governo di Bonn esistesse grave dissenso. Che la discordia sia solanto apparente e creata artificialmente da 'Certi circoli per dividere il cancelliere e il vice cancelliere» (come ha detto Boelling) sembra dimostrato da un'intervista che Helmut Schmidt ha concesso a Radio Montecarlo. Il capo del gover¬ no tedesco, che in Germania rimane taciturno e si tiene al di fuori della mischia, ha sostanzialmente appoggiato la proposta di Misehnick del colloquio intertedesco sugli armamenti. Ha detto: «Non bisogna dimenticare che l'altra, Germania è un fattore economico e militare nel blocco 'orientale, così come noi lo siamo in Occidente». Circa la proposta di Breznev di ridurre le truppe, 11 cancelliere non la considera una intimidazione. L'impressione che si ha nei circoli diplomatici di Bonn è che, nonostante le apparenze, il ruolino di marcia del governo di Bonn in vista della seduta della Nato di dicembre a Bruxelles sia già fissato. Vi è una distribuzione di compiti, i capi partito marciano divisi ma puntano a un obiettivo comune, l'apertura di negoziati con l'Unione Sovietica. Helmut Schmidt, che in Germania continua a tacere e a non impegnarsi, risponderà prima di Bruxelles alla lettera personale di Breznev. Nel frattempo il ruolino di marcia prevede altri «chiarimenti»: nei prossimi giorni il ministro degli Esteri Genscher riceve-i rà l'ambasciatore sovietico j Semionov (che ha già visto la settimana scorsa), tra 1121 e il! 24 novembre sarà in visita a; Bonn 11 ministro degli Esteri sovietico Gromyko. •La posizione del governo è\ chiara», ha ripetuto il portavoce di Schmidt. Ridotta in sintesi essa 6 'Armarsi e negoziare». Nonostante le polemiche, su ciò non vi sono dubbi. Tito Sansa