La Cambogia ora accetta i soccorsi senza imporre condizioni politiche

La Cambogia ora accetta i soccorsi senza imporre condizioni politiche Inatteso annuncio durante la conferenza delle Nazione Unite La Cambogia ora accetta i soccorsi senza imporre condizioni politiche La notizia data dall'agenzia di stampa vietnamita - Gli aiuti dovranno giungere per via fluviale e non consistere in «strumenti di guerra per il nemico» - Perchè il ripensamento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il governo cambogiano ha accettato gli aiuti occidentali per la popolazione morente di fame «senza condizioni politiche». L'annuncio è stato dato ieri dall'agenzia di stampa vietnamita in una trasmissione radio. Gli aiuti, ha detto il governo, dovranno essere inviati per via fluviale, «il Mekong è aperto ai trasporti — ha asserito l'emittente —. La Repubblica popolare cambogiana è pronta a ricevere aiuti umanitari in qualsiasi quantità». L'agenzia di stampa vietnamita ha insistito che gli aiuti devono consistere «in viveri e medicinali... e non in strumenti di guerra per il nemico». L'annuncio del regime di Heng Samrin ha colto di sorpresa le 31 nazioni, in maggior parte occidentali, convenute a New York all'Onu per una conferenza internazionale sulla Cambogia. Fino a qualche giorno fa, il regime si era opposto a ogni forma di aiuto, spalleggiato da Hanoi e da Mosca. Il suo ministro della Difesa, Pen Sovan, in un'intervista alla Pravda, sollecita ta dagli alleati russo-vietnamiti, aveva asserito che «la ca restia è un'invenzione imperialista». Pen Sovan aveva accusato gli Stati Uniti di voler alimentare la guerriglia «dei traditori di Poi Pot», cioè dei fautori del regime spodestato. Il governo cambogiano non ha spiegato i motivi del suo ripensamento. All'Onu, l'opinione prevalente è che la situazione interna della Cambogia si sia fatta disperata. Secondo la rivista Time, quasi 2 milioni e mezzo di persone rischiano di morire nei prossimi mesi: per salvarle sono necessarie almeno 165 mila tonnellate di riso. E' probabile che l'offerta di Heng Samrin di accettare gli aiuti «in qualsiasi quantità e senza condizioni politiche» venga accolta immediatamente dalle 31 nazioni riunite da ieri a New York. Heng Samrin aveva tentato di estorcere agli Stati Uniti il riconoscimento del proprio regime, rifiutando sia l'invio di un convoglio di camion dalla Thailandia, che un ponte aereo tra Bangkok e Phnom Penh. Il governo e il Congresso americani, che si preparavano a stanziare 99 milioni di dollari, oltre 80 miliardi di lire, avevano visto la loro ini ziativa bloccata sul nascere. Alla conferenza all'Onu, cui partecipa per gli Stati Uniti il segretario di Stato Varice, si è discusso ieri lo stanziamento di un minimo di 311 milioni di dollari per la popolazione] cambogiana per i prossimi dodici mesi. Il segretario generale Waldheim ha presentato all'esame delle 31 nazioni un rapporto della Croce Rossa e uno del Fondo per l'infanzia dell'Onu (TJniceiy. Vance ha dichiarato la disponibilità americana «ad alleviare la tragedia in qualsiasi modo. E' una forma diversa di genocidio — ha sostenuto —. Questo popolo è avviato all'estinzione. Non bisogna lasciarlo morire». Ho confermato che un gruppo di donne parlamentari si prepara a raggiungere Phnom Penh questa settimana e vuol rivolgere un appello internazionale al regime di Heng Samrin peri bambini. La distribuzione degli aiuti tramite l'Onu è resa complicata dal fatto che questo organismo internazionale riconosce il regime di Poi Pot, considerando quello attuale rappresentativo solo delle forze d'occupazione vietnamite. Wal-. dheim ha dichiarato che «i contrasti politici non devono impedire i soccorsi umanitari». £ ha citato dati impressionanti: gli ammalati e i bambini denutriti sono oltre 700 mila (i bambini sono denutriti per il 90 per cento). Infuriano epidemie di malaria e di dissenteria. Su una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti vi sono appena 50 medici. Dallo scorso luglio, in un volo quotidiano da Bangkok, sono stati inviati finora a Phnom Penh 300 tonnellate di viveri, medicinali, strumenti] chirurgici. «E' una goccia net .mare» ha detto il segretario generale. Dietro le quinte della conferenza, un aspro braccio di ferro è in corso tra le nazioni occidentali e l'Urss e il Vietnam. Gli Stati Uniti hanno ottenuto prove che gas letali, come il nervino, sono stati impiegati dai vietnamiti, con l'appoggio sovietico, sia nel Laos che nella Cambogia. Originariamente, la denuncia dei rifugiati, aveva sollevato lo scetticismo generale. Ma il Dipartimento di Stato americano sì è rivolto ora all'Onu e a numerosi Paesi, compresa l'Urss, «perché questa atrocità abbia fine». In un comunicato, ha detto che i gas sono stati usati soprattut-. to nel Laos. «Hanno colpito non solo guerriglieri, ma anche civili... E' impossibile condurre una campagna del genere senza sofisticate apparecchiature straniere... Tutto indica un profondo coinvolgimento del Vietnam... La partecipazione sovietica non è sicura», e. c. .

Persone citate: Waldheim