I killer seduti al tavolo vicino aprono il fuoco sulle vittime di Vincenzo Tessandori

I killer seduti al tavolo vicino aprono il fuoco sulle vittime La spietata esecuzione nel ristorante alla periferia di Milano I killer seduti al tavolo vicino aprono il fuoco sulle vittime Erano in quattro - Due si sono alzati per controllare la porta, gli altri hanno sparato (Segue dalla l'pagina) visto ridursi la clientela. E' una costruzione a un piano, inblancata a calce. Via Moncucco è una strada asfaltata ma non battuta, per arrivare a «La Strega» occorre conoscere la zona. Il ristorante aperto soltanto la sera è in due stanze se min ter rate: la porta d'ingresso era sbarrata e occorreva il campanello per farsi aprire. L'ambiente era, «falso rustico» con menù ricercato e prezzi salati. La gente della Barona, che anni fa frequentava il ristorante aveva cominciato a gettare sull'esercizio sguardi preoccupati. Dice un vicino: «Non potevamo certo andarci noi, lì dentro. Prima, anni fa era un'altra cosa». Prima era stato un locale alla moda, poi l'anno scorso c'era stata una sparatoria, con un morto e due feriti, e la gente del quartiere la sera preferiva passare lontano da quella strada. Solo o soprattutto «Ìntimi», quindi, frequentavano «La Strega». Si discuteva a lungo, la notte, e forse si facevano progetti. Cosi l'altra notte. L'Interno è lindo, ordinato. C'era più gente del solito, alcuni sconosciuti. Che cosa sia successo tentano di ricostruirlo gli inquirenti sulla base delle dichiarazioni di Michele Prudente, fratello del gestore, sul pochi indizi lasciati dal killer: 1 proiettili calibro 38 Special e calibro 9, due bossoli, i racconti dei vicini che, nella giornata di ve-' nerdl hanno notato uno strano via vai di auto di grossa cilindrata. E' mezzo pomeriggio quando nella strada laterale al ristorante vengono parcheggiate due Porsche, una grigio-metallizzata, con spoller, l'altra arancione. Nessuno vede i proprietari. Più tardi, al volante di una Renault francese targata Alpi Marittime, arriva Ricardo Antonio 'Oarablto. Porse con lui ci sono gli altri due. Poi con la Mercedes arriva Luigi Oava accompagnato da Giuseppina De Llguore. Il sudamericano e gli amici siedono a un tavolo, accanto a loro Oava, l'amica e Antonio Prudente. Maria Patruno fa la spola fra la cucina nel retro e la sala. Più tardi, nel tavolo di fronte si sledono quattro persone: 1 killer. L'una è passata da pochi minuti quando Michele Prudente lascia il locale. SI fa accompagnare a casa dal fratello Antonio che torna poi a «La Strega». Non si sa quanto tempo trascorra dal suo rientro alla sparatoria. Certo la discussione dev'essere andata avanti tranquilla, gli assassini hanno fatto di tutto per tenere nascoste le proprie Intenzioni e ci sono riusciti: Prudente e Oava sorseggiano whisky, il sudamericano e gli amici mangiano fettucclne. Oli altri avevano nei piatti spaghetti. Ma non hanno toccato cibo. Ad un certo punto due si sono allontanati e i complici hanno coperto i loro piatti per far capire che l'assenza sarebbe durata poco. E a questo punto mentre gli altri sorvegliano la strada, estraggono le armi e sparano nel gruppo. Sei cadono riversi l'uno sull'altro, in un lago di sangue. Poi viene ammazzata la cuoca che si abbatte fra il bancone del bar e 11 muro; quindi tocca a Maria Patruno, raggiunta in cucina. Nessuno sente i colpi, nessuno vede i killer fuggire. Michele Prudente Ieri telefona al ristorante, ma non riceve risposta. Allora corre alla cascina, trova la porta sbarrata, gira attorno alla costruzione e entra dalla porta laterale. Si trova davanti agli Occhi la tragedia. Dà l'allarme, accorrono la polizia e i carabinieri, anche gli uomini della Celere. Si cominciano le indagini, si cerca di scoprire chi sia il giovane morto, che forse non ha ven t'anni, si cercano le auto. Il nome del ristorante compare In una cronaca di malavita il 31 agosto dell'anno scorso. Una sparatoria davanti al locale, due clienti (noti alla questura come pregiudicati) feriti e tre arrestati per favoreggiamento. Tra questi Giuseppe Prudente, 22 anni, fratello di Antonio. E proprio sui Prudente, sul gestore del ristorante in particolare, si concentra l'interesse degli inquirenti. In questura dicono: «Sono sospettati di essere a un 'certo livello della nuova malavita milanese. Certamente non sono estranei a sequestri di persona e a traffico di droga». «Però — aggiungono — per questi reati non sono mai stati condannati». Nessuna delle donne aveva" precedenti: forse sono state .uccise soltanto perché si trovavano U nel momento in cui 1 killers hanno compiuto la 'strage, anche la stessa Maria Patruno, legatasi giovanissima a un personaggio della malavita. In questura vanno cauti: «Ipotesi per il momento non ne facciamo», dicono. Ma che questo feroce regolamento di conti sia da legare al traffico di droga o al riciclaggio del denaro proveniente da sequestri è la voce che più insistentemente circola fra gli inquirenti. Susanna Marzolla ! Vincenzo Tessandori

Persone citate: Antonio Prudente, Giuseppina De Llguore, Maria Patruno, Michele Prudente, Prudente, Ricardo Antonio, Susanna Marzolla

Luoghi citati: Milano