Rischia la paralisi il porto di Napoli di Adriaco Luise

Rischia la paralisi il porto di Napoli Per la vertenza con gli agenti marittimi Rischia la paralisi il porto di Napoli Parecchie navi dirottate su altri scali - D conflitto sui giorni festivi e il lavoro straordinario NAPOLI — Sul porto di Napoli incombe la minaccia di una completa paralisi. Da alcuni giorni sono parzialmente bloccate le attività dello scalo marittimo e l'obiettivo di fare di Napoli l'ingresso principale dell'Europa per le merci dei Paesi dell'area mediterranea, con un sostanzioso incremento dei traffici, rischia di collocarsi In tempi sempre più lunghi. Una decina di unità mercantili provenienti dai mari del Nord e del Medio Oriente non hanno potuto attraccare alle banchine per le operazioni di sbarco e Imbarco e sono state dirottate verso altri porti del Tirreno: Livorno, Genova, Civitavecchia. All'origine della pesante situazione, una vertenza che Interessa 1 lavoratori portuali e gli agenti marittimi e che al momento ha già provocato ingenti danni sul plano economico. Ancora prima della scadenza del contratto, prevista per il prossimo anno, 1 lavoratori hanno avanzato richieste, si sono rifiutati di lavorare nel giorni festivi, di soddisfare esigenze di lavoro straordinario. I punti nodali sul tappeto ruotano Intorno a tre proposte: il riconoscimento di un premio di produzione, l'eliminazione delle fasce di vnsncudclnsdupgrrsmtNaIsssdsdm esenzione del contributi sul salari, l'istituzione di una mensa per le maestranze dell'unica compagnia di lavoratori portuali, la Culp. L'agitazione del portuali napoletani si giustifica con rivendicazioni avanzate e ottenute dalle maestranze di altri scali, dove, per esempio a Genova, sono state concesse alcune integrazioni salariali, una specie di premio di produzione, in rapporto alla merce «manovrata». La vertenza interessa 1588 lavoratori impegnati a turno nelle operazioni portuali con squadre composte di quattordici dipendenti. Hanno tutti un salario garantito di 29 giornate lavorative mensili per una media di 14 mila' lire giornaliere. Non si può negare che qualche tentativo per risolvere la controversia sia stato avanzato dagli agenti marittimi, preoccupati di evitare la paralisi del porto di Napoli, di acuire tensioni con atteggiamenti Intransigenti In un momento In cui si registrano deboli sintomi di ripresa, e il governo aveva predisposto finanziamenti a favore dell'ente consortile per la costruzione del grande bacino di carenaggio per il potenziamento delle strutture. I contrasti sorgono non tanto sulla corresponsione delle incentivazioni, ma sui criteri da seguire nella destinazione del miglioramenti retributivi. Il discorso cade sulla scarsa efficienza dei servizi e sulla piaga dell'assenteismo. Accade non di rado che le squadre si presentano Incomplete al posto di lavoro. Dei quattordici elementi previsti nell'unità di carico o scarico delle merci sulla banchina o nelle stive delle navi, risultano Impegnati In media non più di otto-nove operai. Chi privilegiare? Dare a tutti indistintamente il premio di produzione, che va a seconda del lavoro svolto da un minimo di tremila a un massimo di dodicimila lire giornaliere? Gli agenti marittimi si dichiarano concordi nell'accettare questo meccanismo di incenti v azione produttiva, ma non sono disposti ad elargirlo indistintamente a tutti 1 lavoratori, anche a coloro che restano a casa. -Respingiamo il pagamento di salari a vuoto — dice un esponente degli agenti marittimi napoletani — dobbiamo preoccuparci di non far lievitare ulteriormente le tariffe, di assicurare al nostro porto il ruolo competitivo necessario per superare le difficoltà della concorrenza. In questo caso, il premio di produzione sommato agli scatti della contingenza e ad altre competenze, dal prossimo gennaio si tradurrebbe in un aggravio dell'80%, un onere che non possiamo sopportare.. Adriaco Luise

Persone citate: Culp