Per il giovane sepolto nella vigna rinviati a giudizio due suoi amici
Per il giovane sepolto nella vigna rinviati a giudizio due suoi amici «Giallo» di Vauda Canavese (agosto '78): conclusa l'istruttoria Per il giovane sepolto nella vigna rinviati a giudizio due suoi amici cuoco, 26 anni, di Cuorgnè - Ucciso con quattro colpi di pistola responsabili sono accusati di omicidio premeditato, rapina e furto La vittima era un ex alla testa - I presunti H cadavere di un giovane ucciso con quattro colpi di pistola alla testa viene scoperto, la sera del 30 agosto dello scorso anno, sepolto in un vigneto di Palazzo Grosso, una frazione di Vauda Canavese, non distante da San Maurizio. Al collo del morto una medaglia con inciso il nome: Loris Silvestri, 26 anni, di Cuorgnè. La vittima aveva lavorato prima alla Ceat come capo cuoco e poi all'Alitalia di Caselle. Qualche mese prima del delitto, abbandonati i fornelli, il Silvestri aveva intrapreso l'attività di rappresentante: materie plastiche. A conclusione dell'inchiesta, il giudice Istruttore Acordon ieri ha rinviato a giudizio due giovani: Osvaldo Spinoni, 26 anni, di Cuorgnè e Bartolo Pina, 29 anni, di Pont Canavese. L'accusa è pesante: omicidio premeditato, oltre a reati minori come occultamento di cadavere, detenzione d'armi, rapina, furto. Con loro compariranno davanti ai giudici per rispondere di furto e favoreggiamento personale altri due giovani: Renzo Giovando, 27 anni, autista e Gianantonio Gallo, 25 anni, entrambi di Cuorgnè. Di ricettazione è accusata l'amica di Osvaldo Spinoni, Iolanda Longo, 41 anni, di Moncalieri. Il «caso» Silvestri sembra quindi chiuso anche se lo stesso magistrato nel rinvio a giudizio ammette che non tutto è chiaro nel delitto. Si è scoperto poco del «giro» a cui apparteneva la vittima, permangono dubbi anche sul vero movente che ha portato all'omicidio. L'ex cuoco sarebbe stato ammazzato da un gruppo di amici (gli imputati e la vittima si conoscevano molto bene) che gli avevano rubato nei giorni attorno a Ferragosto merce per circa 20 milioni dal suo magazzino di Nichelino. Invece di «rivolgersi alla legge» il Silvestri avrebbe pensato di farsi giustizia da solo. Sarebbe riuscito a individuare gli autori del furto tra i suol conoscenti. Li avrebbe avvicinati per trattare la restituzione della refurtiva. Un colloquio •caldo» sarebbe avvenuto in un bar di Druento, e si sarebbe concluso con un litigio. Chi era presente? Renzo Giovando ha ammesso che quella sera si trovava nel locale. C'erano anche Osvaldo Spinoni e Bartolo Pina, oltre alla vittima. I tre si sarebbero allontanati in auto e da allora nessuno vide più l'ex cuoco. Spinoni, difeso dall'avv. Gianaria. ha detto di essersi incontrato con Silvestri la sera e di e•rNldslsri 11 n i u > 1111 < ti ininitiiiiiii iiiiiiiiiiiii essere salito nella macchina, •Ma io guidavo, sui sedili posteriori c'erano Pina e Silvestri. Non so cosa sia accaduto tra di loro». Pina, difeso dall'avv. Andrete, ribatte a sua volta le accuse. Secondo quanto ha accertato l'inchiesta, 1 due avrebbero personalmente seppellito 11 cadavere nel vigneto. E lo stesso Spino¬ iiiiiiiii i inni umili i iiiiiiiiiiiii unii un 11 u ni avrebbe ammesso di aver aiutato Pina nel «lavoro». Ma, perché avrebbero ucciso? Per paura che la vittima li denunciasse per il furto? Un movente piuttosto debole. Tra i componenti del •gruppo» esistevano altri rapporti, altri traffici? Il mistero della morte di Loris Silvestri forse non è stato ancora svelato. 1111111111 n 11 ti 1111111 it i m 11< i n 111111111 i iiiniii
Luoghi citati: Cuorgnè, Druento, Moncalieri, Nichelino, Pont Canavese, Vauda Canavese
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