L'occhio racconta al «supercomputer» i guai del cervello

L'occhio racconta al «supercomputer» i guai del cervello A Pavia il premio Honeywell L'occhio racconta al «supercomputer» i guai del cervello PAVIA — Computer e medicina, due termini che appena qualche anno fa sembravano non aver nulla in comune e che invece oggi si trovano sempre più spesso uniti. A questa nuova disciplina, al confine tra la biologia con i suoi fenomeni difficilmente quantizzabili e la matematica e l'ingegneristica, che invece tendono a trattare l'uomo come una perfetta macchina, sia pure estremamente complicata, è stato dedicato un convegno tenutosi presso l'Università di Pavia in occasione dell'attribuzione del terzo premio Honeywell: una iniziativa che si propone (e finora con successo) di favorire appunto l'Incontro tra elaboratore elettronico e attività medica (di ricerca, diagnostica e terapeutica) al di là di quanto già si fa ovunque sul piano gestionale ed amministrativo ospedaliero. Quest'anno il premio è stato attribuito ad una équipe dell'Istituto di elettronica del Politecnico di Milano, guidata dall'ing. Fabio Rocca, per un metodo originale di elaborazione delle immagini ottenute in tomografia emissiva. La tomografia è ormai nota da qualche tempo e proprio quest'anno è valsa ai suoi ideatori, americani, il Premio Nobel. E' una delle tante tecniche che a preferenza di altre permette di «vedere» all'interno di certi organi e rilevarne la struttura cosi da scoprire in tempo eventuali malanni. Il metodo ideato dall'ing. Rocca consiste nell'aver preparato una serie di formule o algoritmi matematici che consentono al computer di elaborare i risultati offerti dalla macchina (aggiungiamo, si tratta di un nuovo tipo di macchina, di costruzione interamente italiana) in modo da correggere talune inesattezze dovute all'attenuazione delle radiazioni da parte dei tessuti e offrire quindi un'immagine per cosi dire «depurata». Il professor Schmidt, del l'Università di Pavia, ha quindi riferito sulle sue esperienze, svolte nell'ambito di un «progetto finalizzato» del Consiglio nazionale delle ricerche «Tecnologie biomediche», sottoprogetto «Validità dell'esame di motilità ocula». In breve si tratta di questo: osservando i movimenti dell'occhio di una persona sottoposta a determinati stimoli o che si trovi in particolare situazione è possibile stabilire, per via d'induzione, se e in quale area del cervello qualcosa non funziona a dovere. E' chiara — quando si consideri che ancora oggi nessuna tecnica radiologica incruenta permette di vedere «esattamente ogni cosa» den¬ tro la scatola cranica — l'importanza che può assumere un mezzo di indagine di questo tipo, specialmente a scopo diagnostico di taluni tumori. Ma come giungere, in pratica, ad analizzare i movimenti dell'occhio, cosi infinitamente rapidi, e in che direzione, e sotto quale stimolo e a quale velocità e con che ritardo sullo stimolo e cosi via? E' un problema attualmente allo studio, oltre che da noi, in Germania, Israele, Stati Uniti, Svezia e altrove. Le cose avvengono in questo modo: il paziente viene fatto sedere su una particolare sedia, gli si applicano due elettrodi alle tempie, poi lo si invita ad «inseguire» con lo sguardo un richiamo visivo, o un suono, gli si fanno fare i più vari movimenti (e l'occhio si «aggiusta» automaticamente in modo da aver sempre una visione corretta dello spazio). Ogni movimento dell'occhio genera una complicata serie di microimpulsi che vengono registrati nella memoria di un computer. Il difficile (e ciò che si sta facendo) consiste nel preparare determinati modelli matematici, i più completi possibili, applicando i quali il computer possa elaborare i dati avuti e dare il responso che toccherà poi al medico vagliare e dire dove e di che estensione e di che forma è una eventuale lesione intercranica, tumorale o no. Due ricerche diverse, dunque, la tomografia computerizzata e l'analisi dei movimenti oculari che tutte e due si collegano, in qualche modo, a quella che è la grande «battaglia medica» del secolo, la lotta contro il cancro. u. odd.

Persone citate: Fabio Rocca, Rocca, Schmidt

Luoghi citati: Germania, Israele, Milano, Pavia, Stati Uniti, Svezia