Caso Boulin: nuovi risvolti di Paolo Patruno

Caso Boulin: nuovi risvolti Caso Boulin: nuovi risvolti (Segue dalla l'pagina) sogno. Naturalmente, dopo il tragico epilogo del -caso Boulin-, tutti i politici si sono ritrovati fianco a fianco per tessere in coro gli elogi dello scomparso, sottolineare la sua onestà. Ma restano, almeno per il momento, senza risposta molti interrogativi sul ruolo tenuto da alcuni personaggi di primo piano in questa vicenda, rimangono da chiarire numerosi aspetti di questo drammatico -affare di Stato-, C'è anzitutto il duro atto d'accusa lanciato da Boulin nella sua lettera-testamento contro il ministro della giustizia Peyrefitte, al quale anche Le Monde giovedì ha rivolto pesanti critiche. L'invito implicito alle dimissioni, indirizzato dal quotidiano al ministro non ha avuto per adesso eco ufficiale presso l'interessato. Ma Peyrefitte ha trovato un difensore in un noto specialista di diritto costituzionale, Georges Vedel, il quale ha affermato che «se il Guardasigilli fosse intervenuto in una questione di diritto comune sarebbe stato uno scandalo». «Si sarebbe gridato all'inammissibile pressione sulla giustizia in nome delle ragioni di Stato se Peyrefitte si fosse mosso attraverso la procura — ha osservato il costituzionalista — ma se, al contrario, il ministro della Giustizia avesse dichiarato che il caso Boulin doveva essere trattato con lo stesso rigore usato in tutti gli altri procedimenti, sarebbe stata denunciata una manovra politica contro il ministro del Lavoro». In realtà, ci sono altri elementi che dilatano la prospettiva di questo -caso-, strumentalizzato per la lotta di potere fra i diversi clan della maggioranza. La stampa francese ha messo in rilievo i vecchi legami di amicizia fra il trafficante immobiliare Tournet (all'origine del caso Boulin) e Jacques Foccart, un personaggio di primo piano del gollismo Questo intreccio di relazioni e di amicizie induce perciò qualche giornale a ipotizzare che attraverso il binomio Tournet-Foccart le oscure vicende di Boulin fossero conosciute anche ai vecchi compagni di partito del ministro del Lavoro, gollista ma allineato con Giscard d'Estaing e candidato negli ultimi mesi a succedere al premier Barre. Se questo è vero si riaffaccia l'ipotesi che il caso Boulin sia stato adoperato come strumento di una lotta di potere fra le diverse componenti della maggioranza, per colpire la fazione dei gollisti (da Chaban a Peyrefitte, da Boulin a Guichard) più vicina all'Eliseo. E' un discorso che porta lontano. Paolo Patruno

Persone citate: Barre, Georges Vedel, Giscard D'estaing, Guichard, Jacques Foccart, Peyrefitte