Forse la stessa «Anonima» rapì l'imprenditore e il tredicenne

Forse la stessa «Anonima» rapì l'imprenditore e il tredicenne I due sequestri, in pochissime ore, a Reggio Calabria Forse la stessa «Anonima» rapì l'imprenditore e il tredicenne Finora i banditi hanno taciuto - L'industriale, 49 anni, è stato portato via in pieno giorno mentre era col cognato nel cantiere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE REGGIO CALABRIA — Nessun segnale è ancora giunto dai rapitori dell'imprenditore edile Antonino Rullo, 49 anni, e dello studente tredicenne Alfredo Battaglia, figlio di un gioielliere, sequestrati martedì nell'arco di poche ore, il primo alla periferia di Reggio, il secondo a Bovalino, sulla riviera jonica, a 90 km dal capoluogo. Ore di ansia si vivono in casa dei due ostaggi. Per tutta la notte e la giornata di ieri polizia e carabinieri hanno setacciato l'intero versante orientale dell'Aspromonte dove si ritiene che le bande tengano prigionieri l'industriale e il ragazzo. Battute imponenti con lar¬ go impiego di uomini e di mezzi ma fino al momento senza esito. Gli investigatori sono riusciti soltanto a mettere a punto e a ricostruire le fasi dei due sequestri. L'imprenditore Rullo è stato prelevato da cinque uomini armati e incappucciati verso le 16 dell'altro ieri all'interno degli impianti della sua impresa di cementi e calcestruzzi che sorge sul greto del torrente Oliveto. I banditi sono arrivati su un'.Alfetta» metallizzata grigia (risultata rubata alcuni giorni fa a Reggio a Renato Marino, 35 anni, che aveva sporto regolare denuncia). Uno dei banditi è rimasto al volante con il motore acceso. gli altri sono scesi dirigendosi verso una mini-roulotte adibita a segreteria dell'impresa e davanti alla quale Rullo stava conversando col cognato, Carlo Messineo, 50 anni. Intuite le intenzioni dei malviventi l'imprenditore ha tentato di opporsi invocando aiuto ma quando uno dei banditi gli ha puntato la pistola allo stomaco ha ceduto. Un altro dei rapitori ha tenuto a bada il cognato tenendogli la pistola vicino alla testa; poi, dopo aver caricato l'ostaggio sull'auto, hanno tagliato i fili del telefono. L'Alfetta si è diretta verso la tangenziale cittadina e da 11. probabilmente, i banditi hanno proseguito lungo la nazionale jonica. L'azione èstata fulminea, due minuti. In quel momento, nel cantiere, c'era una dozzina di operai ma, essendo dislocati nei rispettivi posti di lavoro, nessuno di loro si è accorto di nulla. Qualcuno è stato richiamato dalle urla del Messineo, ma ormai l'Alfetta aveva superato il cancello d'uscita. I Rullo, che sono un nome di rilievo nel Reggino nel settore dell'edilizia (titolare dell'impresa era il padre Domenico, morto due anni fa, bersagliato per lungo tempo da bande che volevano estorcere denaro), ammettono di vivere in condizioni agiate ma negano di poter pagare cifre astronomiche per il riscatto del loro congiunto. Sgomento e costernazione anche in casa di Alfredo Battaglia: un commando composto da almeno quattro individui ha bloccato il tredicenne mentre rientrava a casa a bordo del suo ciclomotore dopo essere stato in compagnia della madre in un vicino negozio di generi alimentari. Appena scorti alcuni uomini incappucciati nell'ingresso del complesso residenziale dove abita, il ragazzo si è messo a urlare. Vano il suo tentativo di fuga perché lo hanno raggiunto, immobilizzato e scaraventato di peso dentro un'auto che si è diretta poi a folle velocità verso Locri. e.l.

Persone citate: Carlo Messineo, Messineo, Renato Marino, Rullo

Luoghi citati: Bovalino, Locri, Reggio, Reggio Calabria