Medici rianimano un bambino morto

Medici rianimano un bambino morto Al pronto soccorso della Nam Medici rianimano un bambino morto Rimasto soffocalo da un pezzetto di wurstel, il suo cuore era già fermo Un bimbo di due anni e mezzo è in coma all'ospedale: è rimasto soffocato da un boccone di carne. Si chiama Marco Pont in: abita a Mappano. in via RivaroIo 51. La disgrazia è capitata ieri poco prima di mezzogiorno: 11 piccino ha preso dal tavolo della cucina un pezzo di wurstel, di cui è molto ghiotto, e se l'è infilato In bocca. Un gesto precipitoso, un colpo di tosse: il bimbo ha steso le braccia, come per invocare aiuto, ha portato le manine al collo, è diventato cianotico ed è crollato a terra. Inutile ogni tentativo dei familiari di rimuovere il pezzo di salsiccia che otturava la trachea, impedendogli di respirare. Inizia la corsa contro la morte. Quando arrivano al pronto soccorso della Nuova Astanteria Martini i genitori leggono negli occhi del medico di guardia che tutto è finito: il cuore del piccolo Marco ha già cessato di battere. Malgrado ciò, gli anestesisti prof. Matossi e dott. Viegge. in pochi secondi, eliminata l'ostruzione delle vie respiratorie, mettono in atto ogni mezzo per rianimare quel corpicino inerte. La lotta dei medici contro la morte si protrae per circa due minuti; poi, poco a poco, il cuore riprende a battere, prima quasi impercettibilmente, poi via viapiù forte e regolare. Gli sforzi dei due sanitari che ora si guardano in faccia quasi increduli, hanno avuto successo: Marco Pontin riapre gli occhi, reagisce agli stimoli: è vivo. Scene di commozione anche fra gli stessi infermieri che hanno condiviso le ansie dei parenti. Poco più tardi accompagnato da un medico, il bimbo viene portato, in ambulanza, al Centro rianimazione dell'ospedale Infantile Regina Margherita e affidato alle cure dell'equipe del prof. Zuccaro. Nessuno si pronuncia ancora sulle possibilità di sopravvivenza di Marco Pontin né sugli eventuali postumi; • dipende essenzialmente dalla durata del tempo in cui il cuore è rimasto fermo e il cervello privo di irrorazione sanguigna-.

Persone citate: Marco Pont, Pontin