Liore racconta davanti ai giudici l'angoscia dei giorni di prigionia

Liore racconta davanti ai giudici l'angoscia dei giorni di prigionia A Pinerolo, continua il processo per il sequestro del commerciante Liore racconta davanti ai giudici l'angoscia dei giorni di prigionia "Mi hanno preso il 16 ottobre, due anni fa, mentre andavo a cavallo. Mi sorvegliavano tre che io chiamavo Lampo, Toro Seduto e Crocefisso. Ho cambiato cella per sei volte,, E' ripreso al tribunale di Pinerolo il processo per 11 sequestro di Guglielmo Llore, 11 proprietario dei supermercati .Conti» rapito nell'autunno '77 e liberato dopo che i familiari avevano pagato un riscatto di oltre mezzo miliardo. Del tredici Imputati soltanto tre sono entrati in aula: Andrea Villa. Camillo Carfagna ed Angelo Foresta. Villa, milanese di 29 anni, sospettato di aver militato nella banda Vallanzasca. e Carfagna, romano di 46 anni, ci sono arrivati in catene; secondo l'accusa sono gli autori materiali del rapimento. Liore sarebbe stato tenuto prigioniero nell'alloggio del Villa in vicolo Mucrone 4, a Santena. Alloggio nel quale Villa custodiva armi, catene, lucchetti, bende, tamponi e cloroformio. Marginale, Invece, la figura del Foresta. 38 anni, noto pregiudicato torinese: deve rispondere soltanto di falsa testimonianza. (ìli altri rinviati a giudizio, a piede libero e quasi tutti accusati di concorso in sequestro, hanno preferito non presentarsi. Dopo l'udienza interlocutoria di lunedì scorso quella di ieri è stata forse la più importante del dibattimento. Si comincia con la deposizione di Ouglielmo Llore. Avvolto in un impermeabile chiaro, appoggiandosi ad un bastone di legno scuro, Liore ricorda con voce stanca 135 giorni del suo calvario. -Mi hanno preso il 16 ottobre di due anni fa — dice al presidente del tribunale, Eula — mentre cavalcavo nella campagna di None. Sono sempre stato sorvegliato da tre uomini che avevo soprannominato "Lampo". "Toro seduto" e "Crocefisso". Ho cambiato almeno sei volte prigione, in una sono stato abbastanza bene: mi ci hanno portato a spalle, bendato, sono certo che si trattava di un alloggio. Faceva caldo, sentivo il rumore del traffico, voci di bambini. Nella casa c'era pure una donna, l'ho sentita spesso ridere. La cucina era buona, cucina piemon- tese. Solianto una i>olta ho potuto guardarmi attorno; il pavimento era nascosto da una coperta, le pareti da una tenda. Un giorno sono riuscito a scambiare qualche parola con un guardiano. Mi disse di stare tranquillo, che lui non aveva brutte intenzioni. "Faccio questo lavoretto e me ne torno in Sicilia" confidò. Non sono in grado di dire se sono stato rinchiuso nell'appartamento di Santena-. Liore termina il suo racconto. Seduto su una panca seguirà poi tutta l'udienza, osservando ogni tanto con occhiate timide Villa e Carfagna. Sono ascoltati i figli del rapito. Dario e Luigi, confermano che i banditi subito pretendevano 2 miliardi e si sono accontentati infine di 550 mi¬ lioni. Quattro milioni furono trovati due mesi più tardi nella valigia di Maria Maddalena Furlolo. convivente di Camillo Carfagna. Una banconota da 50 mila lire risulta proveniente dal riscatto per 11 sequestro di Stefania Rivoira. L'udienza si anima quando nell'emiciclo compare Biagio Intermite. guardia giurata di Santena. Intermite è uno dei pilastri dell'accusa avendo affermato a suo tempo di aver visto, nel periodo in cui Liore era sequestrato, il Carfagna aggirarsi nei pressi della casetta del Villa e di aver sentito il Villa chiedere ad. un amico. Raffaele Stassi, anch'egli imputato per aver tentato di riciclare alcuni milioni del riscatto: -Ma Carfagna che fa?-. Il pubblico ministero Larosa e gli avvocati della difesa si danno aspra battaglia sulle parole della guardia giurata. Tra confusioni, incertezze e dubbi Biagio Intermite conferma comunque la propria testimonianza. Aggiunge: -In estate la donna di Andrea Villa mi ha minacciato: "Bada a che cosa dirai al processo se no ti facciamo fuori". Ho paura per la mia famiglia-. L'oratoria di Camillo Carfagna interviene in continuazione sollecitando i suoi legali a fare ora questa ora quella domanda. La difesa non dà requie all'Intermite. Insiste sul fatto che la guardia giurata e 11 Villa erano in stretti rapporti, che Intermite. dopo l'arresto del Villa, era stato sospettato di avergli fatto da basista in alcune rapine, tenta dì insinuare il dubbio che la sua testimonianza sia falsa. Camillo Carfagna ironizza sul comportamento dell'Intermite, sbotta mentre p.m. e avvocati discutono: «Quello racconto menzogne, gli hanno detto di dire cosi, non vuole avere grane-. L'udienza si conclude con un «ripensamento, di Andrea Villa: -Me ne sono ricordato adesso — assicura l'imputato. — Nell'autunno del '77 avevo incaricato la moglie di Biagio di venire a farmi le pulizie in casa. Proprio nel periodo in cui era in corso fi»} sequestro. Non potevo quindi nascondere Liore-. Il processo continuerà domani. Claudio Giacchino Guglielmo Liore depone in tribunale, alle sue spalle Andrea Villa e Camillo Carfagna

Luoghi citati: None, Pinerolo, Santena, Sicilia