Riforma sanitaria in corsa col tempo

Riforma sanitaria in corsa col tempo Potrà arrivare puntuale? Riforma sanitaria in corsa col tempo Il Piemonte è pronto, ma le altre Regioni? - A tutti uguale assistenza Approvando il Piano sanitario, martedì scorso, il consiglio dei ministri ha sbloccato parzialmente la situazione della riforma sanitaria. Ma il Parlamento, riuscirà ad approvarlo entro la fine dell'anno? Il percorso è ancora lungo, le commissioni devono discuterlo, poi sarà la volta di Camera e Senato. Il tempo si fa sempre più breve. E le Regioni, sono tutte pronte? No. e c'è 11 rischio, sempre più evidente, che la Riforma slitti. Non per nulla in questi ultimi tempi si è inventata la parola « processuali! ;V> nel senso di divenire. Cosi: il primo gennaio comincerà la processualità del Servizio sanitario nazionale, vale a dire, si avvierà: poi il processo prenderà il suo ritmo sperando che diventi omogeneo in tutte le venti Regioni. Com'è la situazione in Piemonte? Davanti alla V Commissione stanno concludendosi le consultazioni su quattro leggi che devono attuare la riforma: riguardano i ruoli del personale che passa alle Unità locali dei servizi: gli organi istituzionali del Servizio sanitario regionale; la «territorìalizzazione» del servizio, cioè la costituzione secondo la legge delle Unità sanitarie: le norme di contabilità. -Nella prima quindicina di novembre si dovrebbe passare alla discussione in aula, ci dice l'assessore Enrietti. — E il Piano sanitario? -Penso di poterlo presentare, sotto forma di legge, entro la fine di novembre. E' in avanzata fase di elaborazione, sulla base dei principi contenuti in quello nazionale'. Ma che cosa dice il piano sanitario regionale? Facciamo un esempio: in Piemonte esistono 40 mila letti ospedalieri a 3.500 in cliniche private convenzionate. E' evidente che il Piano non prevedere la costruzione di altri posti letto dove ce ne sono in abbondanza. Ma sarà anche molto difficile abolirne per costruirne altrove. Sarà invece più semplice istituire Divisioni specialìstiche in luoghi che non ne hanno, magari abolendone altre sovrabbondanti. Sì parla con insistenza di una divisione di cardiochirurgia a Novara visto che il Centro di Torino, efficiente, non può rispondere a tutte le richieste. Inoltre: entro l'anno dovrebbe cominciare a funzionare la neurochirurgia al Cto; nei giorni scorsi è stato stanziato mezzo miliardo per l'acquisto del Tac. oggi un miliardo per attrezzare le came¬ re operatorie anche alla neurochirurgia. Sono esempi di ■pianificazione del servizi. Ci sono zone di montagna dove ammalarsi è una tragedia: anche solo un mal di denti diventa un problema irrisolvibile. «L'unità sanitaria o la Comunità montana che la comprende — dice Enrietti — dovrà preoccuparsi di garantire a tutti la completa assistenza. Mettiamo che si scopra, per esempio, che in un territorio di 30 mila abitanti c'è un solo dentista oggi convenzionato con le mutue. L'Usi (unità sanitaria locale} dovrà provvedere a cercare nuove convenzioni, istituendo ambulatori*. Quello dei denti è certamente uno dei problemi più gravi che le mutue non sono mai riuscite a risolvere completamente. C'è da augurarsi che ce la faccia 11 Servizio sanitario nazionale. Ma non sarà certamente questione di giorni. Anche in questo settore entra in campo la «processualità». Domenico Garbarino

Persone citate: Domenico Garbarino, Enrietti

Luoghi citati: Novara, Piemonte, Torino