Stanchi e ammalati due anziani fratelli si uccidono in auto con il gas di scarico

Stanchi e ammalati due anziani fratelli si uccidono in auto con il gas di scaricoSilenzioso dramma nei box di un elegante palazzo in via Cristoforo Colombo 25 Stanchi e ammalati due anziani fratelli si uccidono in auto con il gas di scarico Lui. ingegnere, aveva 63 anni; lei, 72 - Erano molto ricchi, il pensiero «di finire in un ospedale ciascuno per conto suo» li ha spinti alla tragica decisione - Trovati dalla portinaia e da un inquilino nella loro 127, mano nella mano Margherita e Mario Bassino, 73 e 63 anni, erano gli ultimi A scendenti di una dinastia di costruttori edili. Gente facoltosa, con alloggi, immobili, rendite. Ma erano anche soli, anziani, stanchi della vita e malati. Hanno deciso di farla finita, di morire insieme, la mano nella mano. Per andarsene nel modo più silenzioso possibile, hanno scelto il suicidio col gas di scarico dell'auto, dopo aver chiesto perdono. Il loro dramma è tutto in un biglietto, scritto a mano da Mario Bassino. «Starno entrambi molto malati e ci terrorizza l'idea di finire in un ospedale ciascuno per con to suo. dimen fica ti da tutti. Chiediamo soltanto pietà'. Poi, quasi a voler creare meno grattacapi a tutti, una raccomandazione: -Sul tavolo nero dell'ingresso c'è un testamento, steso di comune accordo. Perdonateci-. I due fratelli vivevano in un elegante e vasto appartamento al secondo piano di un palazzo in via Cristoforo Colombo 25, nel cuore della Crocetta. Un edificio di loro proprietà, ereditato dai genitori. E possedevano altri alloggi in altre zone della città. Fino a qualche mese fa vivevano con la madre, spentasi la scorsa estate a 90 anni: una donna autoritaria, all'antica, della quale i sue figli pare fossero succubi. Margherita Bassino l'aveva assistita per decenni. Per non abbandonarla aveva rinunciato al matrimonio. E cosi, per decenni, una vita grigia, monotona, senza interessi: 1 giorni tutti uguali, poche amicizie, la messa la domenica, qualche passeggiata, lei al capezzale della madre malata, lui alle prese con la contabilità e l'amministrazione dei beni. La professione di ingegnere l'aveva esercitata saltuariamente. Con l'andar del tempo sono cominciati gli acciacchi. Margherita Bassino soffriva di un tremito continuo, inarrestabile e fastidioso. Il fratello è stato colpito da un morbo che nessuna medicina può guarire, la solitudine. Un tarlo che l'ha corroso fino ad intaccare il sistema nervoso. E a quel punto gli agi, le ricchezze, le rendite per cui si affannano tanti, non hanno più avuto alcuna importanza. La solitudine unita al malanni e la prospettiva di una vecchiaia non confortata da nessun affetto, da alcuna assistenza se non quella a pagamento, sono diventate un incubo. Finire in un ospedale 'Ciascuno per conto suo. dimenticati da tutti' era un'ossessione. Di qui il pensiero di farla finita, di raggiungere la madre che li aveva lasciati qualche mese prima. L'idea s'è fatta strada con crescente lucidità nella mente ormai sconvolta dell'ingegnere il quale ne ha fatto partecipe la sorella. Impossibile stabilire da quanto tempo i due fossero attratti dal desiderio di morire. Decisiva deve essere stata la visita che domenica mattina i due fratelli hanno reso alla tomba della madre. Sono partiti con la loro auto. una «127», due mazzi di crisantemi in mano. Hanno raggiunto il cimitero, hanno sostato in silenzio davanti alla tomba. Poi sono tornati. Adempiute le formalità (testamento, biglietti di spiegazione) hanno messo in atto la loro decisione. L'ing. Bassino è mitrato con l'auto nel box, l'ha chiuso, ha collegato, con un tubo di plastica, la marmitta al finestrino, ha acceso 11 motore. Insieme hanno anche reclinato 1 sedili, quasi per addormentarsi meglio. Poi la lunga attesa, sereni, la mano nella mano. La morte è sopraggiunta nella notte, senza che qualcuno potesse dare l'allarme per il mancato rientro della coppia di fratelli. Un inquilino dello stabile, Ennio Zanchetta, domenica sera aveva sentito il rumore di un motore acceso nel garage del Bassino. Ma sia lui che altri non avevano dato molta importanza al fatto. Ieri mattina lo Zanchetta ha udito ancora lo stesso rumore e ha avvertito la portinaia, Maddalena Balocco. Con altri inquilini hanno aperto 11 box. I due Bassino sembravano addormentati. Ma il tubo di plastica collegato al gas di scarico dell'auto non lasciava alcun dubbio. E' arrivata la polizia che ha scoperto il biglietto e 11 testamento nell'alloggio. I due f rat pili se ne sono andati quasi in punta di piedi, per non disturbare. Chiedendo soltanto perdono. Marco Ferraris. 21 anni, abitante in via Nigra 15. è grave all'ospedale, per la rottura della milza e del rene sinistro. L'altra sera, mentre attraversava via Lanzo, a Borgaro. era stato investito da una 132, guidata da Silvio Carmelo. 32 anni, corso Peschiera 265. Dopo i primi soccorsi all'astanteria Martini, era stato trasferito alle Molinette, dove i sanitari lo avevano sottoposto ad un immediato intervento chirurgico. 1t Colta da un collasso cardiaco, nella chiesa della Crocetta, Lilia Trossi, 71 anni, da Osasco. abitante in corso Rosselli 78. è morta mentre 1 familiari la portavano al pronto soccorso del Maurlzlano. I fratelli Margherita c Mario Bassino, tragica morie insieme

Persone citate: Ennio Zanchetta, Ferraris, Lilia Trossi, Maddalena Balocco, Margherita Bassino, Mario Bassino, Silvio Carmelo, Zanchetta

Luoghi citati: Borgaro, Osasco