Primo sciopero dei baschi contro l'Eta voluto dai sindacati: riuscito in parte di Mimmo Candito

Primo sciopero dei baschi contro l'Eta voluto dai sindacati: riuscito in parte Appoggiato dal pce e dal psoe, dopo la morte di un socialista Primo sciopero dei baschi contro l'Eta voluto dai sindacati: riuscito in parte DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SAN SEBASTIAN — Non era mai successo prima che il Paese Basco scioperasse contro l'Età. Ora anche questo è avvenuto, con la huelga general voluta ieri dalle centrali sindacali dell'Ugt e di Co: che sono, in altre parole, i socialisti e i comunisti che lavorano e vivono in Euzkadi. La gente di qui li chiama «gli spagnolisti-, mentre il sindacato locale ha una sua centrale organizzativa-nazionalista. naturalmente. Molte cose sono in comune, ma ci sono anche profonde differenze di tattica e di strategia. Lo sciopero è riuscito solo in liane, com'era prevedibile per questo contorto bagaglio di programmi politici. Hanno scioperato molti del mezzo milione d'immigrati, venuti dal Sud andaluso, o dalle terre povere di Galizia ed Estremadura. per diventare operai metallurgici nelle nebbie inquinate del Cantabrico: tra questi «spagnoli» il pce. e anche il psoe. pescano quasi tutta la loro forza elettorale, e l'ordine del sindacato ha avuto buon esito come «impegno politico contro il terrorismo*. Ha scioperato in qualche modo anche il nazionalismo moderato, quello del vecchio pnv avviato a diventare partito di regime e quello anche dei baschi più indifferenti, che vedono nello Statuto uno strumento politico astratto, di scarsa utilità per i loro interessi, ma che certamente non sopportano l'intransigenza dell'Età. Fuori da questa decisione è rimasto il blocco del nazionalismo radicale, impegnato in un programma populista e impaniato nelle contraddizioni del suo rapporto con il terrorismo dell'Età. Lo sciopero protestava contro l'uccisione, sabato scorso, d'un militante socialista di questa provincia; l'assassinio era stato rivendicato da «commandos autonomos- dell'Età, e contro gli etarra si voleva il blocco d'ogni attività lavorativa per dimostrare che ora. con lo Statuto d'autonomia, chi sta contro questo Statuto è ormai a des'-ra e non più a sinistra. L'obiettivo era importante, ma è stato raggiunto solo in parte. Anzitutto, finché non sarà fatta chiarezza all'interno dello schieramento politico della sinistra «nazionale», tutte le parole d'ordine dettate da psoe e pce suoneranno sempre come imposte da una logica esterna al Paese Basco, e saranno perdenti di fronte all'egemonia che sta segnando l'alleanza tra il pnv e il partito di governo a Madrid, l'ucd di Suarez. I tempi per fare chiarezza sono assai stretti, se l'elezione del nuovo Parlamento A'Euzkadi sarà a fine gennaio: ma non mancano comunque già i segni d'una prima crisi. L'approvazione dello Statuto, infatti, per quanto incerta e ambigua abbia potuto essere, è comunque la costituzione d'una nuova realtà di fatto, con cui debbono misurarsi per forza anche quanti gli sono dichiaratamente contrari. Cosi ora dentro l'Età militare si manifestano le prime divergenze. I contrasti scatenati tra gli etarra si sono fatti sempre più forti: una larga parte della leaderhisp storica dell'Età è partita la scorsa settimana per il Venezuela, e i gruppi di «incontrollados- cercano di radicalizzare il confronto per interrompere il dialogo di tregua. E' un po' quanto è successo nelle file del terrorismo italiano, tra il partito della trattativa e gli stalinisti di ferro. L'attentato di sabato rientra, molto probabilmente, in questa linea di lotta, e punta a far irrigidire i governi di Madrid e di Bilbao. Mimmo Candito

Persone citate: Galizia, Suarez

Luoghi citati: Bilbao, Madrid, Venezuela